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Dichiarazione di Michele MAZZOLA

Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Livorno (Gruppo: Comunisti italiani) 


 

Per ENI serve una mobilitazione generale.

  • (30 agosto 2009) - fonte: Il Tirreno - inserita il 03 settembre 2009 da 10257

    Abbiamo già detto, nei giorni scorsi, di come l’incontro con ENI risulti tardivo.

    Dopo quanto uscito in queste ore, risulta pure molto – troppo - insidioso.

    Dopo lunghi mesi di silenzio appare, infatti, evidente che ENI, con questo incontro tenti di imporre la logica del fatto compiuto, cercando, se necessario, di inserirsi in ogni spiraglio di contraddizione che si può aprire nel fronte istituzionale e sindacale.

    Inutile dire che la vendita annunciata rischia di dissolvere nel nulla ogni velleità di vedere garantita continuità produttiva e salvaguardia occupazionale. Il tipo di soggetto acquirente che si sta profilando all’orizzonte (un fondo d’investimento), compromette seriamente quell’obiettivo.

    Saremmo di fronte ad una svendita, oltre che inaccettabile, anche indecente, fosse solo per la responsabilità sociale ed ambientale che ha ENI nei confronti di questo territorio che ha pagato in modo salato il prezzo dei tanti profitti realizzati in questi decenni.

    No. L’unica alternativa è che unitariamente lavoratori, istituzioni locali (a partire dalle assemblee elettive), forze politiche e sociali, alzino il livello dello scontro e della pressione nei confronti di ENI, ma anche nei confronti di un governo colpevolmente assente.

    Diventa sempre più indispensabile lanciare una mobilitazione generale che leghi tutte le situazioni di crisi e che le assemblee elettive, in modo unanime, sostengano il blocco di ogni decisione unilaterale e l’obiettivo della salvaguardia e del rilancio produttivo e occupazionale.

    Anche i sindacati nazionali devono essere richiamati alle loro responsabilità e va ricercato un collegamento con altre realtà che stanno vivendo analoghi problemi per costruire una vertenza nazionale.

    Si esca infine dall’attendismo di questi mesi e si costruiscano subito progetti condivisi, elaborati dal territorio.

    Altrimenti l’esito scontato è di giocare di rimessa una partita già persa, mentre c’è ancora il tempo per avanzare delle alternative concrete per mettere con le spalle al muro Scaroni ed il Governo.

    Fonte: Il Tirreno | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, occupazione, Eni, territorio, toscana | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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