Ti trovi in Home  » Politici  » Emma BONINO  » Sicurezza: Con il reato di clandestinità si criminalizzano immigranti e datori di lavoro

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Vicepres. Senato  


 

Sicurezza: Con il reato di clandestinità si criminalizzano immigranti e datori di lavoro

  • (30 giugno 2009) - fonte: Radicali.it - inserita il 30 giugno 2009 da 31

    In occasione del dibattito sul DDL n.733-b contenente disposizioni in materia di sicurezza pubblica, in via di approvazione al Senato, il Vice Presidente di Palazzo Madama Emma Bonino (Pd-radicale) ha dichiarato, i.a., che "c'è sempre da dolersi quando un Governo aggira i profili di illegittimità costituzionale facendo ricorso al voto di fiducia, se questa ipotesi sarà confermata, così blindando un provvedimento sul quale sono state espresse forti riserve da parte dell'opposizione ma anche molti malumori nella maggioranza. Mi riferisco in particolare all'introduzione del reato di clandestinità con cui si vuole evidentemente fare terra bruciata attorno agli immigrati - irregolari ma anche coloro che cercano di mettersi in regola - ostacolando l'accesso a prestazioni e servizi pubblici. Così si rischia di attentare a diritti fondamentali della persona e in ogni caso l'unico effetto pratico sarà quello di spingere ancora di più le persone nella clandestinità."

    "Per questo", ha proseguito l'esponente radicale,"avrei visto una prima, urgente misura, di segno diametralmente opposto. Mezzo milione di famiglie e imprese italiane aspettano risposte alle domande dei flussi d'ingresso. Due anni fa ne furono presentate più di 700 mila: 130 mila sono state accolte, 70 mila respinte. Le altre 500 mila, appunto, aspettano ancora risposta, nonostante i richiedenti abbiano dimostrato una chiara volontà ad uscire dalla loro situazione di irregolarità. Teoricamente, si tratta di domande per poter assumere cittadini extracomunitari che aspettano nei loro paesi d'origine il via libera per poter venire a lavorare in Italia. In realtà, sono qui da anni e, colmo dell'ipocrisia, tutti lo sanno perché lavorano e creano ricchezza (operai e piccoli imprenditori), e soddisfano le esigenze delle famiglie (colf e badanti). Ora, grazie a questo provvedimento, se fermati dalle forze di polizia saranno arrestati, deportati in centri di identificazione che Berlusconi ha paragonato ai lager, e poi espulsi. Sia chiaro a tutti", ha ammonito Emma Bonino, "se domani queste 500 mila persone decidessero di scioperare si fermerebbe l'intero paese".

    "Questo reato", ha concluso il Vice Presidente del Senato, "ha, come corollario, il principio di correità: e così, in un colpo solo, si trasformano centinaia di migliaia di italiani in delinquenti che non potranno sfuggire all'incriminazione e che saranno punibili con la reclusione e sanzioni pecuniare. La sintesi di questo provvedimento altro non è che "immigrato uguale criminale" il che vuol dire, oltretutto, condannare alla paralisi il nostro sistema carcerario già in ginocchio."

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: immigrati, lavoro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato