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Dichiarazione di Oliviero DILIBERTO
"Noi odiamo Berlusconi"
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(01 aprile 2009) - fonte: Il Giornale.it - inserita il 01 aprile 2009 da 4110
Accordo tra Comunisti e Rifondazione in vista delle Europee. E il segretario del Pdci svela il proprio progetto: "Come Berlusconi odia il comunismo, così noi odiamo Berlusconi"Roma - "Come Berlusconi ha in odio il comunismo, così noi abbiamo in odio Berlusconi". Non usa mezzi termini. Ormai fuori dal Parlamento, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto - intervistato a Nightline, la trasmissione di Sky tg24 condotta da Maria Latella - sputa tutto l'acido che ha in corpo e si scaglia direttamente contro il presidente del Consiglio. Poi si schiera dalla parte dei lavoratori che ieri hanno sequestrato i dirigenti della Caterpillar e messo sotto assedio il re dellusso Pinault.
L'attacco a Berlusconi.
"Noi - ha sottolineato Diliberto - siamo gli unici che abbiamo il coraggio di dirlo in modo esplicito e di affrontare Berlusconi. Mi ricordo che due anni fa fui l’unico ad affrontare e sconfiggere Berlusconi in un dibattito televisivo". Il segretario del Pdci ha spiegato che l’alleanza elettorale dei Comunisti con Rifondazione per le europee "è un progetto politico". "La falce e martello - ha continuato - non indica un’ideologia astratta: sono i simboli del lavoro, scelti oltre un secolo fa. Oggi forse sarebbe scelto un computer, ma resta il fatto che quei simboli rappresentano i lavoratori: quei lavoratori che sono invisibili per la politica e che diventano visibili solo quando muoiono, proprio come gli immigrati nel canale d’Otranto".Dalla parte dei lavoratori.
Il "sequestro" di Francois Pinault da parte dei lavoratori licenziati delle sue aziende "non è nè da condividere nè da condannare, qui c’è da comprendere". "Pinault - ha sottolineato il leader dei comunisti italiani - ha un patrimonio di 14 miliardi, e con questo patrimonio licenzia 1400- 1600 operai, che lui neanche conosce, che per lui sono numeri e non persone. Questi licenziati diventano visibili solo quando sono costretti a produrre azioni eclatanti . Se non fossero stati licenziati non sarebbero stati costretti a quell’azione eclatante. Del resto, la crisi è stata creata da coloro che licenziano, e le conseguenze le pagano i lavoratori".
Fonte: Il Giornale.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi