-
» Provvedimenti contro Santoro: che vengano presi
Italo BOCCHINO in data 03 maggio 2008
-
» Nessun rimpianto per com'e' andata
Romano PRODI in data 02 maggio 2008
-
» E' RARO VINCERE DUE VOLTE E CADERE SEMPRE PRIMA.
Romano PRODI in data 02 maggio 2008
-
» MI DIMETTO PER LA SCONFITTA, NON PER SOSPETTI.
Francesco GIORDANO in data 20 aprile 2008
-
» I CONTI CHE LASCIO SONO OTTIMI.
Romano PRODI in data 19 aprile 2008
-
» SE MARINI SI CANDIDA PRESIDENTE LO VOTO - FIORONI, ALLORA CHIEDETEGLIELO...
Massimo D'ALEMA in data 18 aprile 2008
-
» LASCIO LA PRESIDENZA PD, SPAZIO ALLE NUOVE LEVE
Romano PRODI in data 16 aprile 2008
-
» Prodi lamenta di non aver ancora avuto risposta alla rosa, da lui proposta a Berlusconi, di candidati a succedere a Franco Frattini, a Bruxelles
Marco PANNELLA in data 16 aprile 2008
-
» DA PRODI SGRADEVOLE E FUORVIANTE ATTACCO ALLA SINISTRA
Francesco GIORDANO in data 08 aprile 2008
-
» Il segretario di Rifondazione: «Le maggiori responsabilità nel Pd». E sulla sinistra: «Accelerare subito»
Francesco GIORDANO in data 06 aprile 2008
-
» Expo:ora la programmazione
Romano PRODI in data 01 aprile 2008
-
» PRODI NON SI FACCIA UMILIARE DA CHI SI VERGOGNA DI LUI.
Maurizio GASPARRI in data 30 marzo 2008
-
» Sindaco di Acerra, denuncia Prodi
Espedito MARLETTA in data 29 marzo 2008
-
» "PARTECIPARE AL CIRCUITO INTERNAZIONALE"
Romano PRODI in data 28 marzo 2008
-
» PRODI ACCETTA LA RICHIESTA DI VELTRONI DI USCIRE DALLA CAMPAGNA ELETTORALE
Fabrizio CICCHITTO in data 28 marzo 2008
-
» Lettera aperta al Presidente del Consiglio Romano Prodi
Marco CAPPATO in data 27 marzo 2008
Dichiarazione di Romano PRODI
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) - Pres. del Consiglio (Partito: Ulivo)
LASCIO LA PRESIDENZA PD, SPAZIO ALLE NUOVE LEVE
-
(16 aprile 2008) - fonte: ANSA - Luigi Ambrosino - inserita il 17 aprile 2008 da 31
NEW YORK - A fermare la spirale di voci e smentite che va avanti da ieri ci pensa direttamente lui: da New York, ultima missione all'estero nelle vesti di presidente del Consiglio, Romano Prodi annuncia di voler lasciare la presidenza del Partito Democratico, pur rimanendone "supporter forte e leale".
Parole che rimbalzano subito a Roma, dove Walter Veltroni, leader del Pd, spiega di sapere già tutto ma di volerne riparlare con il Professore.
Che però, qualche ora dopo, mette le cose in chiaro: "Certo che ne parleremo, ma una decisione è una decisione".
Dimissioni, quindi, irrevocabili.
Nessun legame con la campagna elettorale e il risultato delle urne, per carità, puntualizza Prodi al 'Millennium Plaza', l'hotel accanto al Palazzo di vetro che lo ospita a Manhattan.
Ma si tratta di una scelta "coerente", della volontà di lasciare spazio alle "nuove leve", ad un "nuovo gruppo dirigente" che sappia "guardare al futuro" e far crescere la 'creatura' che forse più di tutti il Professore ha contribuito a generare.
Un breve incontro con i cronisti e niente più prima di recarsi alle Nazioni Unite, quasi a voler fugare ogni "equivoco" di sgarbo nei confronti di Veltroni.
Anzi, al leader del Pd ribadisce la sua "gratitudine" e il riconoscimento di una campagna elettorale "estremamente coraggiosa e forte".
Una sola precisazione ancora, per mettere i puntini sulle 'i' sulla richiesta di Berlusconi di procedere subito, per "garbo istituzionale", alla nomina del capo della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Antonio Tajani, al posto del dimissionario Franco Frattini attuale Commissario ue alla Giustizia, Libertà e Sicurezza: ho cercato un punto d'incontro con Berlusconi proponendo una rosa di cinque nomi bipartisan, racconta Prodi, ma "non ho mai avuto risposta".
La "cortesia istituzionale" e la disponibilità per una "nomina condivisa" ci sono tutte, ma devono venire da entrambe le parti.
Altrimenti, avverte Prodi scandendo bene le parole, "la nomina del nuovo commissario europeo spetta a me.
Sia chiaro che nel momento in cui Frattini opta per il Parlamento italiano, io devo fare per legge la nomina".
Nessuna fuga in avanti, quindi. Nessuno strappo.
Così come di strappi non vuol sentir parlare Prodi sulla decisione di abbandonare la presidenza del Pd, che sembra invece aver gelato il quartier generale del partito.
Una decisione, racconta, che aveva già comunicato direttamente a Veltroni in una lettera indirizzatagli il giorno di Pasqua.
Prima del voto, e quindi assolutamente slegata dal risultato elettorale. "E' chiaro invece - è il ragionamento del Professore - che tutto avrebbe avuto un significato diverso se fosse stato annunciato durante la campagna elettorale".
Al leader democratico, Prodi aveva messo nero su bianco che il suo impegno diretto nel Pd stava per terminare, e sarebbe finito il giorno stesso delle elezioni.
Perché abbandonare la politica non può voler dire rimanere a fare il presidente di un partito.
Scelte "chiare", osserva, esigono comportamenti "coerenti", "sereni" ma "seri".
Quello che è certo, comunque, è che il Professore non andrà a fare l'eremita.
Continuerà, dice aprendo il volto ad un sorriso, a dare il suo contributo come studioso, a riflettere, a suggerire, a proporre.
Una figura da 'padre nobile', senza alcun ruolo direttivo, ma con ancora tante cose da dire.
Perché è vero che il Pd ha avuto "una buona performance" alle elezioni, ma ora "deve rafforzarsi, lavorare sui programmi e consolidarsi come unica alternativa riformista in Italia".
Di questo, sospira Prodi mentre Berlusconi sta per tornare a Palazzo Chigi, "ce ne sarà estremamente bisogno".
Fonte: ANSA - Luigi Ambrosino | vai alla pagina » Segnala errori / abusi