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Dichiarazione di Francesco GIORDANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Giordano: «Il voto a Sinistra può far cambiare corso al Pd»

  • (11 aprile 2008) - fonte: Liberazione - inserita il 11 aprile 2008 da 1488

    Sono circa le due del pomeriggio e a Taranto, il cielo, è grigio livido. Livido come il volto degli operai dell'Ilva pronti al cambio di turno. Sporta in mano, gamelle che ricordano i tempi di guerra, tute affatto bisunte ma linde e decorose. Portineria D. Poco conta il nome tante sono le entrate verso l'inferno che l'effetto è lo stesso. Alla fine della campagna elettorale manca ormai una manciata di secondi e Franco Giordano - segretario del Partito della Rifondazione comunista e capolista alla camera in Toscana - quei secondi decide di passarli proprio qui, a Taranto, in Italsider. O al "Sidellurgico" come direbbero i più anziani. Ma qui, di anziani, quasi non ce ne sono più. Un peccato, considerata la cultura - quella greca - che ancora anima i nostri corpi e le nostre anime. «Una cultura - ricorda Giordano - dalla quale abbiamo imparato la capacità di costruire figure inedite e dalla quale abbiamo imparato il lavoro faticoso della politica quello che, prima di ogni altra cosa, costruisce socialità».

    La Magna Grecia ringrazia e con la Magna Grecia i giovani che a Giordano si avvicinano: «Mi hanno messo in esubero ma poi, dopo di me, ne hanno assunto un altro», dice uno. E ancora, «A fine mese, compagno, non ce la faccio ad arrivare. Ho tre figli e solo trendadue anni, ma il futuro dov'è?». Parlano piano, quasi timorosi di essere sentiti da un padrone invisibile che pure c'è ma certi di avere di fronte un interlocutore che a differenza di altri esiste. E che nella sua e nella loro terra è tornato. E' questa la campagna elettorale della Sinistra Arcobaleno. Non quella falsa e mediatica che tutte le situazioni dolenti ha fatto scomparire. Ma l'altra, la nostra, che nelle fabbriche e nelle piazze è tornata e che ha ridato voce ai conflitti e a quella lotta di classe che il Pd ha deciso di cancellare con il suo insulso "ma anche". Due operai e due imprenditori, come se fossero la stessa cosa. «Non lo sono - afferma Giordano sceso in piazza anche a Bari - e forse converrebbe dirlo più forte». E a confermarlo sono gli uomini e le donne che, nonostante il loro malessere sempre più vivo, la solitudine, ancora ci parlano di una passione politica che non vuole essere domata, che ancora ci raccontano del sogno di un progetto unitario della sinistra che sfida il Pd e il Pdl e che al Pd e al Pdl dice che «il nostro non è un cartello elettorale ma un vero e proprio soggetto politico». A differenza del loro. «Oggi - ha spiegato il segretario del Prc ai tanti che hanno chiesto se mai fosse possibile un'altra alleanza di governo col Pd - i programmi sono del tutto distanti e differenti tra loro, verificheremo in seguito, ma solo un successo della Sinistra Arcobaleno può determinare che le contraddizioni interne al Pd possano risolversi a favore di un possibile progetto a sinistra». E poi ha "rivelato": «Fausto Bertinotti ha proposto un patto all'opposizione e hanno rifiutato anche quello. Come si vede non siamo noi che vogliamo fuggire al confronto». E' la logica del modello americano. Due partiti di centro, nelle mani di interessi ben schierati e tutti gli altri mosca. Per questo, l'altro mondo possibile è diventato adesso un mondo necessario. E l'affondo di Giordano è a tutto tondo. «Dobbiamo fare i conti - dice - con l'insicurezza e il disincanto di quanti e quante si sono sentititi demotivati dall'esperienza del governo Prodi che non è stato buttato giù dai Dini e dai Mastella ma dalle resistenze presenti all'interno del Partito Democratico»; «Dobbiamo fare i conti con l'attacco alla 194 che altro non è se non un tentativo di criminalizzazione nei confronti delle donne»; «Dobbiamo fare i conti con chi relega i diritti civili all'interno della coscienza e con chi crede che la legge 40 sulla fecondazione assistita sia una buona legge, quella legge va abolita senza se e senza ma». E senza "ma anche", ci verrebbe da dire alla fine di una campagna elettorale che ha avuto anche il merito di mettere in discussione il ruolo della prima carica dello Stato.

    Giordano, in Puglia, è tornato a casa, a fianco di Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto eletto proprio da un'alleanza-progetto di "sinistra arcobaleno" contro centrosinistra e centrodestra, a dimostrazione che "si può fare": in nove mesi, e nella città con le finanze più dissestate d'Italia, la giunta con 5 milioni di risparmio sulla tassa per i rifiuti urbani (Tarsu), con un abbattimento di 400mila euro di costi per la campagna elettorale e con l'apertura di un reparto di cardiochirurgia, tappa storica per la sanità pugliese, qualche speranza ce l'ha data. Ieri, infine, è stato firmato anche un accordo che a Taranto concede 2 milioni di euro per un polmone verde. Segnali rossoverdi, di speranza.

    di Clementina Colombo da Liberazione dell'11 aprile 2008
    Fonte: Liberazione | vai alla pagina

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Commenti (1)

  • Inserito il 11 aprile 2008 da 1896
    Perché una forza di governo vuole puntare sulle contraddizione interne ad un'altra forza di governo più grande di lei? Io rispetto le posizione di Giordano inconciliabili con quelle interclassiste di Veltroni ma per quale ragione dovrei augurarmi che il PD sia costretto a non essere ciò che dice di essere? Facciano come a Taranto, puntino ad essere contro centrosinistra e centrodestra. Anzi si riuniscano a chi alla loro sinistra li ha giustamente criticati per l'opportunismo delle loro scelte, Sinistra Critica, e che vinca il migliore! Io ad una Sinistra classista che vuole andare al governo non ci credo e mi sembra giusto smetterla di mescolare le carte tra noi. Onore quindi a Veltroni!

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