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Dichiarazione di Maurizio TURCO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: La rosa nel pugno)  - Pres. commissione Camera Attività produttive, commercio e turismo  (Gruppo: La rosa nel pugno) 


 

Aborto, Viale e Pisano: i difensori senza se e senza ma della legge 194 affrontino il problema dell' obiezione di coscienza

  • (16 gennaio 2008) - fonte: www.radicali.it - inserita il 23 gennaio 2008 da 31
    Ieri sera, in tv, il ministro Livia Turco ha difeso, per l’ennesima volta, a spada tratta la legge 194. Vorremmo che il ministro non si limitasse ad inneggiare in astratto ai principi ma affrontasse in concreto la situazione reale esistente negli ospedali italiani dove si attua la parte della legge relativa all’interruzione volontaria di gravidanza. A questo proposito sono meritori, anche perché unici in tutto il panorama della stampa, gli articoli che il “Corriere della Sera” ha dedicato al fenomeno dell’obiezione di coscienza, partendo dalla realtà lombarda, dove il 68,6% dei ginecologi ospedalieri è obiettore. Sempre meglio della Basilicata (92,6% di obiettori), del Veneto (76,1%), della Puglia (76,8), delle Marche (78,4), del Lazio (77,7). Stiamo citando dati presi dalla Relazione sull’attuazione della legge 194 che il ministro Turco ha presentato in Parlamento lo scorso ottobre, mentre, ai sensi di quella legge da lei così difesa (art. 16), doveva presentarli entro lo scorso febbraio. Nonostante il ritardo di otto mesi, i dati sono incompleti o sbagliati: in definitiva, su un totale di 19 regioni e 2 province autonome, solamente 8 regioni hanno comunicato dati attendibili riferibili all’anno 2005. Da ottobre giace in Parlamento un’interrogazione dei deputati radicali Mellano e Poretti (3/01337) che chiede conto al ministro dell’inadeguatezza quantitativa e qualitativa della Relazione: nella presentazione Livia Turco non spende una parola sul fenomeno dell’obiezione di coscienza. Sempre da ottobre giace in Parlamento la Proposta di Legge n. 1858 del deputato radicale Maurizio Turco di riforma della legge 194, che contiene, fra l’altro, la seguente disposizione: “Al fine di assicurare l'applicazione della presente legge, nelle strutture in cui si praticano le interruzioni volontarie della gravidanza deve essere garantito che il 50 per cento del personale sia non obiettore, anche mediante procedure di trasferimento e di mobilità.”.
    Fonte: www.radicali.it | vai alla pagina
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