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Dichiarazione di Luciano VIOLANTE

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) 


 

Sicurezza, audizione dei direttori dei Tg

  • (11 gennaio 2008) - fonte: libertà on line - inserita il 12 gennaio 2008 da 88
    La decisione del presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Luciano Violante di convocare i direttori dei Tg per un'audizione sul tema "sicurezza e informazione" fa insorgere la Cdl e crea scompiglio in Rai e Mediaset. La tesi dalla quale l'ex presidente della Camera parte per convocare i big delle tv, infatti, è che molto del senso di insicurezza diffuso tra i cittadini dipenda da come vengono date le notizie dai media. Soprattutto dai Tg. "Se infatti, guardando ai dati statistici sull'andamento della criminalità - scrive Violante nell'allegato alla lettera di convocazione - non si riscontrano mutamenti macroscopici quanto al numero e alla gravità dei reati, di converso, le indagini sociali mostrano una significativa crescita della percezione di insicurezza nei cittadini". E questo dipende da una serie di motivi: "Il progressivo invecchiamento della popolazione"; l'ingresso "sul campo criminale di nuovi soggetti, spesso portatori di livelli di violenza più elevati rispetto a quelli ai quali la società italiana era più abituata"; lo "stato di abbandono sociale in cui si sono venute a trovare alcune aree metropolitane". Infine, l'informazione. Secondo Violante infatti, la percezione di insicurezza dipende anche dall'incidenza "del sistema dell' informazione e della comunicazione, con particolare riguardo al modo in cui esso sceglie e presenta le notizie, nel formarsi e nel diffondersi di un'opinione condivisa sul grado di sicurezza di una comunità". I direttori convocati non accettano questa lettura e sostengono che i Tg raccontano solo i fatti, non inventano nulla. I media, rivendicano, fanno solo il loro dovere. Violante ascolta e dice che l'audizione è servita a far capire che probabilmente i fatti non sono poi così gonfiati. Ma alla Cdl non basta. L'audizione, incalzano, è stata uno «sbaglio» che non può essere liquidato con queste «due parole». Così Jole Santelli (FI) e Maurizio Gasparri (An) parlano di «messaggi subliminali» inviati ai direttori per tentare di «minimizzare l'ondata criminale». Mentre il presidente della commissione di Vigilanza Rai Mario Landolfi ricorda che tocca alla sua, e non ad altre commissioni, indagare su radio-tv. In più rammenta che quando la Vigilanza decise di fare un'indagine sull'informazione politica televisiva si parlò di «Inquisizione». Difendono Violante e l'indagine sulla sicurezza, invece, Roberto Zaccaria e Giorgio Merlo, entrambi del Pd, che definiscono l'audizione «un'ottima iniziativa» utile a comprendere la questione sicurezza nel suo complesso. Non concordano Fabrizio Cicchitto (FI) e Roberto Cota (Lega) che attaccano l'ex presidente della Camera dicendo che «alla favola del Bengodi non crede più nessuno» e che «è solo un tentativo di politicizzare l'informazione». Ma Violante si difende e ricorda che anche all'ultimo congresso della Fnsi si sono criticati i Tg che abbondano con le tre "s" (sesso, sangue e soldi) solo in nome dell'Auditel. Nessuno ha voluto condizionare nessuno, spiega, era solo un modo per completare al meglio l'indagine conoscitiva sulla sicurezza in Italia. Il presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi però non è convinto e infatti definisce «uno sbaglio» fare «audizioni di massa» per mettere di fatto «sotto accusa» la stampa".
    Fonte: libertà on line | vai alla pagina
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