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Dichiarazione di Pietro FOLENA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Riforma SIAE: Una risposta doverosa sul diritto d’autore

  • (08 gennaio 2008) - fonte: Blog di Pietro Folena - inserita il 10 gennaio 2008 da 7
    Folena interviene sul nuovo articolo 70 della legge sul diritto d’autore, approvato da una Commissione del Senato nella notte del 21 dicembre 2007. Ai sensi del nuovo articolo “è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”.

    POST DI FOLENA

    In rete si diffondono notizie allarmanti, quanto infondate, come queste.

    Ecco come stanno invece le cose…

    Mi dispiace che in rete si travisi in significato, giuridico e politico, dell’introduzione del nuovo comma 1-bis nell’articolo 70 della legge sul diritto d’autore.
    Prima di tutto va rilevato che rimane in piedi, del tutto, il primo comma, il quale limita la riproduzione alla citazione e al riassunto e, quindi, non all’intera opera.In più il motivo della pubblicazione non può essere la mera illustrazione. Viceversa il nuovo comma 1-bis estende – e sottolineo questo aspetto – la possibilità di pubblicazioni “libere” sia pure solo per siti didattici e scientifici all’intera opera (immagine o musica), anche se degradata. Cosa significa, in pratica?

    Se ho un blog didattico, un sito scientifico, a norma dell’articolo 70 non posso pubblicare opere coperte da altrui diritto d’autore, per intero. Ad esempio se ho un sito didattico sulla fotografia, non posso pubblicare un’opera di un grande fotografo come H.Newton né un file audio con una canzone di un cantante famoso, per esempio Vasco Rossi. Ma neppure la foto al microscopio di una cellula, se coperta da diritto d’autore.
    Con questa nuova norma, invece, previa definizione dei criteri da parte del ministero (noi avremmo voluto scriverli direttamente nella norma, ma abbiamo accettato una mediazione) questo sarà possibile. Ovviamente a certe condizioni (di qui la minore risoluzione o la degradazione) in modo tale che non si entri in contrasto con l’utilizzazione economica dell’opera stessa. Ad esempio, un file audio potrebbe essere messo a disposizione sul sito con una qualità non paragonabile a quella di un cd, ma comunque ascoltabile. O un’immagine con dimensioni non utili alla riproduzione a stampa (quindi praticamente tutte le immagini del web).

    L’ispirazione è stata un disegno di legge dei Verdi proprio riguardo i siti didattici.
    Si può certo dissentire per la portata limitata dell’intervento, ma difatti non era certo quella la sede per una revisione del diritto d’autore complessivo. La commissione del professor Gambino era al lavoro e mai ci saremmo permessi di procedere senza prima aver acquisito i suoi risultati.
    Quindi tutto si può dire, ma non che questa novella restringa le libere utilizzazioni attuali. Semmai, di poco, le allarga, venendo incontro all’esigenza di tanti docenti che hanno blog e siti didattici. Né può essere confusa con altre questioni (il diritto di panorama e il codice Urbani) che nulla hanno a che vedere con questa piccola – piccolissima, ma comunque importante – isola di libertà.
    Fonte: Blog di Pietro Folena | vai alla pagina

    Argomenti: internet, diritto d'autore, SIAE, condivisione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 10 gennaio 2008 da 7
    Un commento alla legge approvata di Fiorello Cortiana ex senatore Verde da sempre impegnato su questi temi: "La Siae ipoteca il diritto d'autore nell'era di Internet" Il concetto di made in Italy una volta si accompagnava all'immaginario dell'arte italiana, Michelangelo, Leonardo e i nostri mille monumenti. Ma online dovremo accontentarci di opere sfocate. A bassa risoluzione. Degradate. La Siae, con la complicità del Parlamento italiano, ha messo una seria ipoteca sul copyright sul Web: la cultura digitale italiana deve essere degradata. Cosa voglia dire esattamente è poco chiaro: è in corso un dibattito fra giuristi ed esperti di multimedia, dopo che il Senato ha approvato l'emendamento una notte, in sordina, prima di Natale. In Italia a giorni sarà vietata la libera pubblicazione di opere in Rete. Abbiamo chiesto un parere a Fiorello Cortiana su questo emendamento. Ecco cosa ci ha risposto. "Con l'approvazione notturna, tra il 20 ed il 21 Dicembre scorsi, della Legge relativa alla SIAE si è posta una pesante ipoteca sulla prossima riforma del dirirtto d'autore e c'è da chiedersi per cosa ha lavorato la commissione presieduta da Gambino, insediata da Rutelli. Il nostro Paese inaugura malamente il 2008 per quanto riguarda la produzione di contenuti nell'era digitale di Internet. Invece di pensare a come costruire la policy più adatta per modelli commerciali capaci di valorizzare la produzione ed il consumo di contenuti in un contesti interattivo che non conosce la scarsità propria del mondo materiale, insistiamo nella logica penale equiparando ogni uso di materiale espressivo alla contraffazione. Con la legge approvata ogni comune potrà chiedere i diritti per le immagini della propria città anche a chi non ne fa un uso commerciale. C'è da chiedersi come verranno trattati i siti blog che usano anche immagini. Già il disegno di legge sull'editoria metteva a rischio chiunque avesse un sito Web, come ha riconosciuto il Ministro Gentiloni, ora si persevera. Con questa legge per perseguire la contraffazione non ci preoccupiamo della proporzionalità della pena e dell'efficacia delle sanzioni, per cui il senegalese che vende il CD contraffatto prenderà più anni del falsificatore di bilanci di una società quotata. Così il nostro Fair Use sarà possibile per materiale a bassa risoluzione, cosidetto "degradato", ma dove vivono? E' questa la capacità di futuro che offriamo ai giovani del nostro Paese? Non bastava la Legge "Urbani" che ci eravamo impegnati a cambiare in campagna elettorale? Steve Jobs piuttosto che David Byrne non insegnano nulla ai nostri latifondisti del copyright?"

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