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Dichiarazione di Claudio CECCHINI


 

Diritti umani e immigrazione: la politica non deve avere paura di proposte innovative

  • (10 dicembre 2012) - fonte: Ufficio Stampa di Caudio Cecchini - inserita il 20 gennaio 2013 da 22726
    “E’ sbagliato considerare il fenomeno immigratorio sul piano emergenziale. E’ una questione di diritti elementari: vita, salute, casa, istruzione, lavoro, che compressi e umiliati nei paesi d’origine, costringono molti a scappare e a trovare rifugio nel nostro Paese. Se non poniamo adeguata attenzione a risolvere questi problemi non gestiremo mai in maniera efficace il fenomeno ”.
Sono le parole dell’assessore alle politiche sociali Claudio Cecchini, in occasione della giornata mondiale dei diritti umani, all’incontro organizzato dall’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, oggi a Palazzo Valentini, nella sala Di Liegro.
I relatori, provenienti da ogni parte del mondo soprattutto da zone critiche, e gli ospiti sono stati accolti dall’allestimento curato dai bambini del Centro didattico interculturale “Celio Azzurro”: scritte colorate dedicate ai loro diritti umani.
“L’Italia deve essere di chi qui vive e lavora, e di chi la ama, – ha sottolineato con forza Cecchini – e la politica non deve aver paura di proposte coraggiose e forse anche impopolari come il diritto di cittadinanza e quello di voto”.”Noi non siamo tutti uguali allo stesso modo ­– ha detto parlando ai numerosi rappresentati di comunità straniere presenti -: lo siamo sul piano dei doveri che dobbiamo rispettare, ma non su quello dei nostri diritti”. Ecco perché secondo l’assessore sono necessari alcuni interventi sul piano normativo e amministrativo: “continuare le buone pratiche iniziate in provincia per sostenere l’integrazione; la revisione della legge regionale sull’immigrazione; definire un piano regionale sull’immigrazione che sia almeno triennale e tenga conto dei piani provinciali; riconoscere le nuove professioni come quella del mediatore culturale che renda il confronto tra popoli e culture positivo e reciprocamente ricco di opportunità. Dobbiamo e possiamo dimostrare insieme che l’Italia non è razzista. Con un impegnativo lavoro di sensibilizzazione culturale, soprattutto nelle scuole, dobbiamo aiutare chi prende le decisioni a fare scelte coraggiose che possano far accorciare la distanza tra i nostri patrimoni di diritti. Fino a che non arriverà quel giorno, pur avendo fatto un buon lavoro qui in provincia, non potrò ritenermi soddisfatto in pieno”.
    Fonte: Ufficio Stampa di Caudio Cecchini | vai alla pagina
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