No ai tagli centralistici, sì ad una riforma concertata
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(24 ottobre 2007) - fonte: Lega Autonomie Liguria - inserita il 24 marzo 2008 da 783
Il necessario percorso di riforma dell’ordinamento delle comunità montane deve avvenire non attraverso artificiali e dannosi criteri dettati dal centro ma attraverso il confronto e la concertazione; anche se occorrono un maggior rigore e un uso non clientelare della definizione dei criteri di montanità. Criteri, norme, organi pletorici, molte cose vanno riviste. Nel nostro paese è in corso una campagna giacobina che riduce a una mera questione di tagli ai costi della politica le esperienze e il valore dell’associazionismo dei piccoli comuni montani. Invece di affrontare con il dialogo questi problemi e di elaborare attraverso il confronto le necessarie misure di riforma e di razionalizzazione - che tutti noi riconosciamo necessarie - si preferisce tagliare in modo errato e inefficace dando così un segnale di sapore elettoralistico. In questo modo si finirà per rovinare, invece di valorizzare, ciò che di buono è stato costruito in tema di gestione associata dei servizi dei piccoli comuni nel nostro paese.
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