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Dichiarazione di Giovanni CREMA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: La rosa nel pugno) 


 

Berlusconi ed il taglio dell'ICI

  • (04 giugno 2006) - fonte: Socialisti padovani Yahoo Group - inserita il 29 marzo 2008 da 783
    Tra le fandonie raccontate dal Presidente del Consiglio Berlusconi nel faccia a faccia televisivo con Romano Prodi mi ha colpito, come ha colpito tutti gli italiani, la sua proposta di abolire l'ICI, l'imposta comunale sugli immobili per la prima casa. Lo ha fatto cercando, ovviamente, il colpo ad effetto, senza pensare che quella frase ha messo in subbuglio tutti i sindaci dei Comuni italiani. Dall'Ici le pubbliche amministrazioni incassano circa 3 miliardi di euro all'anno, risorse che servono a garantire quei servizi che i cittadini giustamente richiedono: assistenza sociale, opere pubbliche, realizzazione di scuole e asili nido, eccetera. Se la Casa delle Libertà cancellerà l'Ici, come faranno le municipalità a continuare ad erogare tali servizi?. Battuta davvero infelice, quella di Berlusconi, soprattutto se si pensa che le leggi finanziarie degli ultimi cinque anni hanno sistematicamente ridotto i trasferimenti statali agli Enti Locali. Mentre il Presidente del Consiglio si avventurava nella sua promessa irrealizzabile, molti quotidiani locali stavano andando in stampa con la graduatoria dei tagli di finanziamenti ai Comuni negli ultimi cinque anni. Una classifica che vede tra gli enti più penalizzati i Comuni più piccoli, quelli che già ora, con le imposte che ci sono, stentano a garantire i servizi minimi ai tutti i cittadini. Come rappresentante della popolazione, ma anche come ex sindaco, sono seriamente preoccupato per le boutade del leader della Casa delle Libertà, che non rispettano il lavoro di tanti amministratori che, in mancanza di altre risorse statali, puntano proprio su un'imposta antipatica ma necessaria per far quadrare i propri bilanci economici. Ma forse Berlusconi ha una ricetta segreta, fornita da qualche suo ministro "creativo", per dare agli Enti Locali le risorse per andare avanti senza dichiarare la bancarotta. Ma allora deve spiegarla subito, prima delle elezioni, agli italiani già preoccupati dalla disoccupazione, dal diminuito potere d'acquisto, dai servizi che stentano a funzionare. A meno che, come affermato qualche giorno fa, Berlusconi non pensi di ricavare le risorse dimezzando i pubblici dipendenti. Ma credo, a parte le battute, che il Presidente del Consiglio non riuscirà a rispondere. Come, del resto, non è riuscito a rispondere ai tanti interrogativi che i cittadini si stanno facendo sui molti problemi del Paese. Glissando su ogni questione importante, limitandosi ad insultare, terrorizzare, portando dati asettici e portando argomenti fuori dal tempo e dalla realtà. Non ci stiamo più, caro Presidente del Consiglio: come cittadini, amministratori, gente perbene che non ha più intenzione di essere presa in giro dai suoi soliti giochetti mediatici.
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