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Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Libia, questione delicata

  • (18 marzo 2016) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 18 marzo 2016 da 32018
    Sui fatti di Libia, questa settimana, è venuto a riferire in Aula il Ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, che ci ha informati sul ruolo dell’Italia in relazione agli sviluppi della situazione. Purtroppo, lo scenario già complicato di quel Paese si è incrociato con la vicenda drammatica del sequestro dei nostri connazionali. Gentiloni ha ricordato come si sono svolti i fatti, con il sequestro del personale della Bonatti, risalente ancora a luglio scorso, e il tragico finale. Ha detto che non sono emersi elementi di riconducibilità a formazioni di Daesh in Libia, non è mai giunta alcuna rivendicazione e, tra le principali ipotesi in corso, la più accreditata è quella di un gruppo criminale filoislamico operante tra Mellitah, Zuara e Sabrata. Quindi, sulla base delle evidenze emerse, i quattro connazionali sono stati nelle mani dello stesso gruppo durante tutta la durata del sequestro. Gentiloni ci ha tenuto anche a chiarire che non è stato pagato alcun riscatto. A cinque anni dalla caduta di Gheddafi, il Paese è diviso, frammentato, attraversato da un'altissima conflittualità, con la presenza di Daesh e di altre formazioni terroriste jihadiste. Di fronte a questo quadro, il Ministro ha sottolineato che l'interesse dell'Italia è quello di evitare una ulteriore degenerazione di questa situazione, che questa disgregazione in atto si accentui per evitare un collasso definitivo della Libia che la trasformerebbe stabilmente in una polveriera a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste, oltre ad accentuare una crisi umanitaria che è già incipiente. Per questo serve un Governo legittimo, capace di riconciliare le diverse aree del Paese (la Tripolitania, la Cirenaica, il Fezzan, ma anche tantissime altre sottozone in cui si divide), capace di riprendere gradualmente il controllo del territorio, come hanno sancito i cosiddetti accordi di Skhirat e la successiva risoluzione delle Nazioni Unite. Questo Governo legittimato farà le sue richieste ed è sullo scenario di queste, anche in termini di sicurezza, che sta lavorando la comunità internazionale. Un percorso a ostacoli con il rischio della crescita della minaccia terroristica, ma che va affrontato e senza farsi trascinare in avventure inutili e perfino pericolose per la nostra stessa sicurezza nazionale, ha concluso Gentiloni.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
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