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Dichiarazione di Maria Giuseppina Nicolini

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Lampedusa e Linosa (AG) (Partito: LISTA CIVICA) 


 

Giusi Nicolini e papa Francesco: da Lampedusa l’urlo che cambia la storia

  • (07 luglio 2013) - fonte: 27esimaora.corriere.it - inserita il 22 marzo 2014 da 24474
    Alzando al cielo quel calice ricavato dal legno dei barconi «Francesco cambierà la Storia», Dice lei. La Storia e Bergoglio, con la scelta della destinazione del suo viaggio da Papa, dicono quanto questo 8 luglio sia anche il frutto del lavoro durissimo e per lo più silenzioso, lacrime e paura ricacciate indietro ogni giorno, di Giusi Nicolini. Solo una volta, da quando e stata eletta, un anno e mezzo fa, la prima cittadina di Lampedusa si e fatta davvero sentire sui media nazionali, trovando un po’ di spazio anche su quelli europei. Quando, davanti ai cadaveri dei bambini naufraghi in mare con le loro mamme non ce l’ha fatta più, Nicolini ha scritto un appello al governo e alla Ue. Un testo che sì dovrebbe entrare nei libri di Storia ed essere studiato a scuola. E che tanti di noi stanno in queste ore rileggendo ai propri figli L’urlo del sindaco di Lampedusa risveglia il ricordo di un’altra siciliana-simbolo, Rosaria Costa vedova dell’agente Vito Schifani ammazzato nella strage di Capaci: «Mafiosi inginocchiatevi!». Parole che poi tornarono con Giovanni Paolo II, «mafiosi pentitevi». Una questione, quella mafiosa, che certo non è estranea alla vicenda politica e civile di Giusi Nicolini, una vita di minacce avvertimenti, sin da quando ventenne militava nelle fila del Pci e a 23 ebbe il suo primo incarico da vicesindaco. La tensione con le organizzazioni criminali raggiunse uno dei picchi massimi durante gli anni dell’ impegno ambientalista che la videro vincere la battaglia per la messa in sicurezza della meravigliosa Spiaggia dei Conigli. Ma è l’accoglienza ai migranti, quel fare che le cronache definiscono «materno» nei confronti dei disperati che cercano una speranza nel nord del mondo, quel consenso conquistano tra i cittadini di un isola carica di dolore e di valori, che qualcuno è qualcosa non ha mai accettato. Chiudeva Nicolini la sua lettera lo scorso gennaio: «Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza». Telegrammi non ne sono arrivati. Nemmeno risposte da ricordare: nè da Roma, ne da Bruxelles, da quell’Europa premio Nobel per la Pace. Oggi sappiamo che quell’appello non è rimasto inascoltato. Arriva Francesco, lo stesso che ha lavato i piedi alle donne, commissariato lo IOR, indicato al mondo la «tenerezza». La Storia può cambiare. Eccome se può.
    Fonte: 27esimaora.corriere.it | vai alla pagina
    Argomenti: immigrazione, migranti, lampedusa, viaggio, papa francesco | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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