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Dichiarazione di Davide Barillari

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: M5S) 


 

sconfiggiamo la mafia

  • (04 luglio 2013) - fonte: fb - inserita il 29 settembre 2013 da 28947
    InterventoDavide Barillari M5S LAZIO sulla mozione “La Regione Lazio sta conla magistratura italiana” Nel 1982 CarloAlberto dalla Chiesa, nella sua ultima e sottolineo ultimaintervista, disse: «la mafia ormai sta nelle maggiori cittàitaliane dove ha fatto grossi investimenti edilizi o commerciali emagari industriali... mi interessa la rete di controllo che, grazie aquelle case, a quelle imprese a quei commerci, magari passati a maniinsospettabili, sta nei punti chiave, procura le vie di riciclaggio,controlla il potere». Nel Lazio ci sono 61 coschestabilmente insediate. I nomi devono risuonare forti in quest'aula. Perche'piu' si conoscono questi nomi, piu' la mafia si indebolisce. Sono i Nicoletti a Roma, i Sarno aViterbo, i Bardellino a Formia, i Tripodi a Fondi (ricordo a tuttiche uomini della potente cosca Tripodi hanno partecipato allacampagna elettorale del candidato Raffaele d’Ambrosio, poi elettonell’Udc, e nominato vice presidente del Consiglio regionale.L’obiettivo era il tentativo di acquisire appaltipubblici nel Lazio). Clan sonofortemente radicati ad Aprilia, Ostia, Civitavecchia, Nettuno, Anzio,Frosinone, Minturno, Gaeta. I nomi delle famiglie mafiose sonoconosciute da tutti. Il Lazio e’ laseconda regione per ecomafie e reati di usura, e la quarta regioneper beni confiscati e per reati di estorsione. Per essere piu’precisi, sono riscontrati fenomeni di ecomafie nella Valle del Sacco,lo scioglimento del comune di Fondi e il commissariamento di altricomuni sono solo alcuni esempi della presenza delle cosche nellanostra regione. I settoririguardano il ciclo del cemento, l'edilizia, gli appalti, losmaltimento dei rifiuti, gli stabilimenti balenari, il controllodello spaccio di sostanze stupefacenti, della prostituzione, eultimamente il ricco business incontrollato delle sale giochi e dellesale scommesse. Per non parlaredelle infiltrazioni e dei legami con la politica, ad ogni livello. Al 1 ottobre2011 nel Lazio sono complessivamente 517 i beni confiscati allemafie, di cui 404 immobili e 113 aziende.Questo dato assume unpeso importante visto che le aziende sottratte ai boss rappresentanol’8% del totale nazionale, segno che il Lazio è terra diinvestimenti e riciclaggio Il gruppoconsiliare del M5S non ha potuto che sottoscrivere la mozione inoggetto convinto della necessità impellente di dare un segnale disolidarietà ad Antonio di Matteo e a tutti i magistrati che con illoro impegno ed il loro lavoro portano avanti la battaglia alla mafiaed alla criminalità organizzata. é nostraconvinzione però che quest’azione simbolica, per quantosignificativa, sia del tutto insufficiente a fronte di quantopraticamente potrebbe farsi all’interno di questa istituzione percombattere in maniera fattiva il fenomeno dell’infiltrazionemafiosa che sempre più preme per farsi spazio tra le fessuredell’amministrazione pubblica. Sappiamo ormaiper esperienza che la criminalità attraversa più facilmente un tessuto minato dalla corruzione e dalla scarsatrasparenza. Siamo certi chei magistrati italiani si sentirebbero più supportati dalleistituzioni se i vari governatori e legislatori dessero segnalichiari in tal senso, evitando ad esempio nomine ad personamnell’amministrazione pubblica e ricorrendo esclusivamente a bandipubblici che tengano ben presente la normativa che li regola.Rendendo fruibili ed accessibili a tutti i cittadini gli attiamministrativi troppo spesso insabbiati per nascondere sceltepoco comprensibili e di poco senso, riorganizzando l’osservatoriotecnico sulla sicurezza e la legalità del Lazio, a cui speriamo ilPresidente metta presto mano, tagliandone i costi eccessivi edingiustificati. Abolendo l’inutile e costosa abecol e supportandole forze dell’ordine che realmente combattono il fenomeno criminalecon mezzi e strumenti insufficienti. Pertanto ci auspichiamo che lacommissione competente apra una seria discussione sullalegalita in ordine alla conoscienza del fenomeno anche attraverso laconsultazione delle associazioni anti mafia presenti sul territorioregionale ed avvii una concreta programmazione di interventi anchelegislativi per combattere un fenomeno ormai dilagante. Lamafia puo’ essere vinta, ma solo se abbiamo il coraggio di tagliareper sempre i collegamenti con la politica e fermiamo leinfiltrazioni, come affermava Carlo Alberto Dalla Chiesa, neigrossi investimenti edilizi, commerciali e industriali.
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