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Dichiarazione di Davide Barillari

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: M5S) 


 

Informazione e potere

  • (04 giugno 2013) - fonte: note facebook - inserita il 29 settembre 2013 da 28947
    Signor Presidente, Signori consiglieri membri della III commissione L'informazione e' potere. Chi controlla l'informazione costruisce il consenso nell'opinione pubblica e allo stesso tempo da' legittimita' al proprio potere. Questa commissione e' denominata “vigilanza sul pluralismo dell'informazione”. Esiste il pluralismo dell'informazione nel nostro paese? Quanto l'informazione e' libera in Italia ? Secondo Wikipedia, la libertà di stampa è una delle garanzie che ogni Statodi diritto, assieme agli organi d'informazione (giornali,radio,televisioni,provider internet)dovrebbe garantire ai cittadinied alle loro associazioni,per assicurare l'esistenza della libertàdi parola e della stampa libera, con una serie di diritti estesiprincipalmente. In Italiala libertàdi stampa è sancita dall'Art. 21 della Costituzione:Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensierocon la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non puo' essere soggetta ad autorizzazioni o censure” Anche come paeseintegrante dell'UnioneEuropea l'Italia si impegna a rispettare il principio dellalibertà di stampa come sancito nella Cartadei diritti fondamentali dell'Unione, che riconosce la "libertàdi espressione e d'informazione" (art. II-71). Freedom House, organizzzazione indipendente, stila una classifica degli Stati del mondo in relazione alla libertàdi stampa. Fino al 2004, l'Italia era classificata come paesi"libero". Il livello è stato declassato a"parzialmente libero" fino al 2006, nel corso del mandato del governoBerlusconi II e III,a causa di "vent'anni di amministrazione politicafallimentare", la "controversa LeggeGasparri del 2003" e soprattutto la "possibilitàper il premier di influenzare la RAI,un conflittod'interessi tra i più sfacciati del mondo". Dopo essere stata riclassificata come paese "libero" per quantoriguarda la libertà di stampa nel 2007 e 2008 durante il governo Prodi II, l'Italia è stata di nuovo declassificata a"parzialmente libero" a partire dal 2009 con il governo Berlusconi IV[8].L'Italia costituisce un'"anomalia nella regione",secondo Freedom House, che riporta nello specifico i "crescenti tentativi del governo di interferire con la politica editoriale dei mezzi di comunicazione pubblici, in particolare circa la copertura degli scandali del premier Silvio Berlusconi"[9] L'Italia e' al 57posto per la liberta' di informazione. Perche' ? Chi controllal'informazione in Italia, come e quanto e' l'influenza dellapolitica, dei partiti e delle lobby imprenditoriali/editoriali neimass media ? Esiste un angoscia diffusa, impalpabile ma presente, relativa al fatto che c'e' qualcosa di assolutamente falso o per lo meno distorto nella continua e ininterrotta raffica di informazioni e annunci pubblicitari che quotidianamente ci bombardano tv e giornali. Ci sono molti dubbi, nei cittadini e nel Paese, della credibilita' delle informazioni fornite da tv e giornali, c'e' una sensazione di disinformazione... nei campi della medicina, del commercio, della finanza, della politica. La domanda e': “c'e'qualcosa che non ci stanno raccontando ?” o meglio “quale realta'ci stanno raccontando ?”. E' fin troppo facile avvicinarsi con un paragone al mondo di Matrix, dove l'informazione non rappresenta la realta' ma solo cio' che vogliamo credere, oppure la realta' e' solamente quello che non ci conviene conoscere. Se ci fate caso sui massmedia spesso ci propongono “emergenze” (pedofilia, razzismo,bullismo, ecc), si crea un attenzione mediatica molto forte riportando per giorni e giorni casi che dimostrano l'emergenza, per giustificare poi interventi politici urgenti, forti spesso“inevitabili” perche' costruiti sullo scalpore dell'opinione pubblica...emergenze che poi scompaiono in breve tempo dalle cronache. Emergenze “tecniche”oppure “condizioni senza alternative possibili”. La spasmodica attenzione di tutti mass media alle piu' minuscole variazioni dello spread, ora scomparso dall'attenzione collettiva. La fiducia nel governo Monti e' un altro esempio, descritto da tutti come l'unica salvezza“tecnica” possibile dell'Italia di fronte al baratro... ma che poi al voto politico ha dimostrato la sfiducia completa da parte degli italiani. Oppure l'attuale supporto di tutte le maggiori testate giornalistiche a questo governo di larghe intese, o larghi inciuci, come preferite definirlo. Cosi' come il terribile crollo del MoVimento 5 stelle di questi giorni, sbandierato da tutti i media come risultato della nostra ingenuita' nel non cogliere l'occasione imperdibile e “responsabile” di un accordo di governo con il Pd. Questa e' l'informazione in Italia. Distorta, corrotta, diparte...in una sola parola, calpestata. La cultura e' satura dimedia. Chi controlla quello che vedi, controlla quello che pensi. Dove l'informazione none' commercio ? Si spera nel serviziopubblico, ma come sappiamo la Rai e' lottizzata da sempre e rispondealla politica. Il giornalismo investigativo, anche nei casi piu'interessanti, e' imbrigliato in queste dinamiche. La tv commerciale ogeneralista, in mano a Berlusconi, ci propone costantemente dadecenni un modello fatto di scoop, di scandali costruiti ad arte perfare audience, di grandi fratelli. Il giornalismo di inchiesta siriduce alle incursioni delle iene fuori dal parlamento o ai servizidi striscia la notizia. Le tv commerciali sono in mano a potentimagnati, Berlusconi o Murdoch non fa differenza. Sono in mano agruppi che hanno obiettivo di fare profitto. Direttori di testata chedecidono la linea da tenere, e tengono per le briglie i giornalisti. Giornalisti precari esottopagati, troppo spesso ricattati con il rinnovo del contratto opromesse di carriera. Che subiscono direttiveeditoriali che bloccano l'iniziativa di ricerca indipendente delleinformazioni. Sponsor che influenzanofortemente i formati televisivi e buttano soldi dove c'e' piu'interesse, non di qualita' culturale ma di ritorno economico. Non approfondisco poi ilcaso della concessione illegale regalata a Rete4, il ruolo delpadre-padrone del centrodestra nell'informazione e il suo enormeconflitto di interessi mai sanato da nessun governo ne' di destra ne'di sinistra. I giornali e le radio,tranne pochissimi casi, sono posseduti da grossi gruppi editorialiche hanno interessi molto forti in politica. I finanziamenti pubbliciall'editoria legano ancora di piu' questi strumenti informativi alnon dare fastidio ai manovratori. Gli azionisti deiprincipali giornali sono noti: il gruppo editoriale l'Espressopossiede Repubblica, numerosi periodici e molte radio, e risponde aDe Benedetti a banche e a fondazioni. Cosi' come l'RCS MediaGroup checontrolla il Corriere, oltre a numerosi periodici, quotidiani, radio. L'informazioneindipendente in Italia si puo' trovare solo in pochissimi casi. Citando Baudrillard, lapolitica incontrandosi con lo spettacolo della politica e la fiction,assume sempre piu' la fisionomia di un teleromanzo ed entra nel giocodei sondaggi, del gioco della domanda/risposta. Infatti nella societa'dell'informazione esiste l'irrilevanza della funzione critica: tuttopuo' essere detto, smentito, esibito e assorbito come parte dellaspettacolarizzazione complessiva. Noi dovremmo quindi“vigilare”, come commissione, in questo scenario catastrofico. In questo scenario dimancanza di pluralismo dell'informazione e in questo scenario dimancanza di informazione indipendente. Permettetemi una notacritica: la presidenza di questa commissione e' stata “assegnata”da un accordo fra maggioranza PD e opposizione PDL a GiuseppeEmanuele Cangemi, assessore nella precedente giuntaPolverini/Fiorito. Un segnale chiaro dicontinuita'. Una presidenza data alPDL nonostante il MoVimento 5 Stelle avesse espressamente chiesto lapresidenza. Abbiamo fortissimeperplessita' che questa commissione possa effettuare una vigilanzaindipendente da interessi di parte, ma confidiamo nell'onesta' moraleed intellettuale di tutti i consiglieri membri della commissione. Il MoVimento 5 stelleavra' un forte ruolo di stimolo e proposta, per rilanciare la“vigilanza sul pluralismo dell'informazione” come reale econcreto obiettivo, e per trasformare questa commessione in un motoredi reale vigilanza sul pluralismo dell'informazione. Questa commissione,questa presidenza, puo' dare il suo contributo per variare laposizione dell'Italia nella classifica sulla liberta' diinformazione.... in basso cosi' come in alto. Ultima considerazione:internet e il potere dell'informazione in rete. Internet sfida ilpotere, i mezzi di informazione, l'intermediazione e ileader...poiche' non ci sono filtri e i social network permettono unmaggiore interscambio fra le persone, e hanno un ruolo sempre piu'ampio nella lotta alle dittature (penso all'uso della rete nellaprimavera araba o in Cina) I tentativi di censuraree controllare la rete sono numerosi, e le proposte di leggesoprattutto dal centrodestra ma anche dal centrosinistra si sonosuccedute di anno in anno (2004 Urbani, 2005 Pisanu, 2007 Levi, 2009Barbareschi, Pecorella, Alfano, ecc). Umberto Eco afferma chela rete e' infinita e senza centro. Per il nostro movimento politico,nato e sviluppato grazie alla potenza della rete, e' un agora'elettronico di democrazia viva e reale, dove la partecipazionediventa soggetto collettivo e propositivo. Per questo vigileremoanche su come la rete viene lasciata libera di esprimersi, oppureviene controllata e censurata. Sara' nostra attenzioneintervenire ad ogni tentativo di bavaglio, perche' solo con una retelibera e indipendente possiamo superare i filtri dei giornali, delletv e delle radio e possiamo fornire ai cittadini tutti gli strumentiper potersi informare e pensare senza influenze politiche. Grazie
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