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Dichiarazione di Matteo Matteucci

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Canegrate (MI) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | NUOVA CANEGRATE) 


 

Intervento in Consiglio comunale sull'istituzione del registro delle unioni civili

  • (13 maggio 2013) - fonte: Consiglio comunale - inserita il 24 settembre 2013 da 3947
    Buonasera Signor Sindaco, buonasera assessori, colleghi consiglieri e cittadini presenti. Questa sera su proposta della maggioranza siamo chiamati a dibattere su di un tema che chiaramente ha risvolti ben più ampi di un puro atto amministrativo; è per questo che pur nella responsabilità della valenza politica ritengo opportuno esprimermi in libertà di coscienza. La prima questione che pongo è la reale utilità di questo registro per il nostro Comune soprattutto in considerazione del fatto che questa non è una operazione priva di costi ma che richiede inevitabilmente oltre che l’impiego di personale comunale anche il dispendio di risorse economiche che come si è sentito più volte dire in quest'aula scarseggiano sempre più. Ricordo che compito di questo consiglio dovrebbe essere quello di farsi carico degli interessi della cittadinanza; a proposito non comprendo come mai, a differenza di Legnano, a Canegrate prima di portare in consiglio la questione del registro delle unioni civili, non sia stata affrontata e discussa in incontri pubblici per valutarne, attraverso il confronto con la cittadinanza, la reale necessità; o quanto meno presentata nelle commissioni competenti per valutare l’eventuale convergenza di altre forze politiche sulla tematica in questione. Non vorrei che dopo che vengano impiegate energie e spesi soldi si facesse la fine di Gubbio dove il registro dopo esser stato approvato nel 2002, nel 2012 è stato abolito poiché utilizzato da una sola coppia. Visto l’iter che si è adottato in questo comune ovvero di proporre fin da subito l’istituzione del registro senza previo confronto con la società, l’eventuale approvazione di tale mozione non potrà che essere vista come un mero atto di forza di questa maggioranza che basandosi esclusivamente sui numeri di cui conta imporrà alla comunità, senza suo coinvolgimento, un atto dai risvolti etici e morali. Va detto che non ci si può non misurare con le esigenze che una società sempre più complessa e in continuo cambiamento richiede e di cui la politica dovrebbe farsi carico o quanto meno considerare. Ritengo che i tempi siano maturi per rafforzare quei diritti individuali che le varie forme di convivenza richiedono; penso alle questioni in campo patrimoniale, proprietà della casa, affitto, successione, assistenza ospedaliera ecc. proposta in linea anche con le recenti aperture di Monsignor Paglia presidente del pontificio consiglio per la famiglia. Penso non ci sia nulla di scandaloso in questo, sto parlando di diritti dei singoli che è giusto che vengano introdotti e tutelati ma a prescindere dalla creazione di un registro delle unione civili che non è altro che uno strumento privo di qualunque valore giuridico oltre che di dubbio valore costituzionale. Spetterebbe al legislatore ovvero al parlamento farsi carico di queste dinamiche e di conseguenza l’affrontare qui tali tematiche non può che essere intesa come una strumentale e demagogica presa di posizione che ha una unica conseguenza: quella di portare a uno scontro politico da pagare non per il bene comune ma per un buonismo comune. Diritti devono sempre e comunque essere rispettati ma non per questo si può pensare che ogni desiderio possa diventare un diritto; sono due sfere diverse e sovrapporle vuol dire non avere il coraggio di dire che ci sono delle priorità. Si trovi la strada per rafforzare i diritti privati ma non si miri con questo alla famiglia. Famiglia fondata sul matrimonio che chi come me ha una tradizione cattolica sente il bisogno di tutelare e difendere perché chiamato a dire sempre la verità sui principi irrinunciabili; ma non con questo ci si può accaparrare il diritto di imporla; in tale senso si è espresso anche il nostro parroco quando durante la messa in occasione del 25 aprile affermò che "i cristiani non devono imporre la fede ma essere predicatori del Vangelo". Quando da parte di tutti si comprenderà che la libertà individuale finisce dove comincia quella dell’altro si vivrà certamente in una società migliore.
    Fonte: Consiglio comunale | vai alla pagina
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