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Dichiarazione di Stefano PUCCI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Rignano Flaminio (RM) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | SCEGLI RIGNANO) - Assessore Comune Rignano Flaminio (RM) (Partito: LISTA CIVICA | SCEGLI RIGNANO)
Incontro pubblico 'L'anno che verrà'
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(12 gennaio 2013) - fonte: Incontro pubblico (registrazione) - inserita il 20 gennaio 2013 da 26665
Dietro alla cosiddetta ‘Zona Industriale’ di Rignano Flaminio, c’è un lavoro molto intenso e fin’ora poco visibile da parte della nostra amministrazione, che sta riuscendo a dare un senso compiuto ad un progetto che che è nato quasi trenta anni fa. Quando ci siamo insediati, nel 2011, abbiamo trovato un finanziamento della Regione Lazio che risaliva al 2008 e stava per essere ritirato perché non utilizzato. Grazie ad un intervento energico ed alla comprensione degli uffici regionali il finanziamento è rimasto in vita. In questo momento i lavori sono in corso ed in primavera contiamo di rendere definitiva la chiusura delle opere d’urbanizzazione. Dopo inizierà la parte più interessante. Un insediamento produttivo che era nato per le esigenze degli artigiani di Rignano di 20/30 anni fa, adesso non risponde più alla richiesta (ditte chiuse, gli artigiani allora interessati che adesso sono in età da pensione, ecc…). Ci siamo quindi interrogati sul come renderla adeguata ai tempi ed abbiamo deciso di puntare sulla green economy, l’unico ambito produttivo che garantisce sviluppo ed occupazione in crescita e che faceva sinergia con l’altro ambito di lavoro della mia delega assessorile: la raccolta differenziata, l’isola ecologica ed il ciclo dei rifiuti. Lo studio di quest’ultimo ci ha portato ad immaginare la realizzazione di un “distretto del riciclo”, che non comprenda inceneritori, discariche e cose simili ma insediamenti produttivi che lavorino in modo eco-compatibile i rifiuti per riutilizzarli. Questo lega anche con il percorso intrapreso per fare di Rignano una” città sostenibile”. Abbiamo promosso questo progetto ad Ecomondo, in convegni in cui si trattavano questi temi e stiamo raccogliendo consensi e disponibilità, tanto che alcune aziende sono già venute a fare il sopralluogo. Un’azienda piemontese che aveva necessità di accorciare i tempi, forte del fatto che il suo processo di lavorazione naturale poteva essere insediato anche in terreni agricoli, ha comprato dieci ettari di terreno confinante con i lotti ed il suo impianto è già in fase d’autorizzazione in Provincia, dove ne è stato appena autorizzato un altro analogo a Genazzano, Stiamo parlando di un impianto che lavora il rifiuto organico umido con il metodo della “lombricocultura” per ottenerne fertilizzante e contemporaneamente produce 900 kilowatt di biogas per riscaldamento dei quali 300 consumati dall’impianto stesso e gli altri 600 che saranno messi in rete per le altre aziende del distretto produttivo. Questo contribuirebbe a rendere l’area anche un distretto energetico parzialmente autosufficiente. Un’altra impresa interessata ad investire recupera il materiale raccolto dallo spazzamento stradale, separa il pietrisco dalla parte organica ed ottiene materiale utilizzato per le massicciate stradali. Per ognuna di queste due aziende, realizzare i propri impianti nella “Pietrolo Factory” (questo è il nome che abbiamo dato al distretto, dal nome della località dov’è ubicata) comporterà investimenti per circa 5/6 milioni di €. Uno sforzo economicamente importante che non potrà non tradursi in quei posti di lavoro di cui tanto ha bisogno la nostra comunità.
Fonte: Incontro pubblico (registrazione) | vai alla pagina » Segnala errori / abusi