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Dichiarazione di Leonardo RAITO

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD) 


 

Squinzi ha capito che i grossi problemi vengono dal sistema bancario.

  • (25 maggio 2012) - fonte: Nota stampa - inserita il 25 maggio 2012 da 812

    Il discorso d’esordio di Giorgio Squinzi, neopresidente nazionale di Confindustria, pare aver generato molta soddisfazione dalla platea degli imprenditori italiani. Squinzi, cui autorevoli commentatori attribuiscono uno stile nuovo, sobrio, lontano dalla leadership carismatica di un Montezemolo o di una Marcegaglia, ha lanciato un vero atto d’accusa contro il sistema Italia, incapace di creare le condizioni per favorire lo sviluppo e la redditività dell’impresa. Tra le critiche pesanti al paese, il balzello fiscale inaccettabile per le imprese, una burocrazia latente e fastidiosa, il tragico dazio della corruzione, che va combattuta in profondità.

    Il presidente, non ha mancato di rimarcare le critiche verso il DDL lavoro, poco concorde alle indicazioni degli industriali, ma risultato probabile di un pateracchio al ribasso, ha definito inaccettabile la tassazione reale sull’impresa, il 68,5% contro il 52,8 della Svezia il 46,7 della Germania e il 37,3 del Regno Unito, ha poi rimarcato lo scandalo dei pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni, che si combatte solo alleggerendo il patto di stabilità o varando provvedimenti che permettano di sfruttare i sempre più larghi avanzi di amministrazione.

    Si tratta di provvedimenti che un governo tecnico potrebbe/dovrebbe fare, ma non pare ne abbia gran voglia. Ma c’è un passaggio, forse volutamente ignorato dai grandi organi di stampa, che mi sembra il più significativo. Squinzi ha attaccato le banche, che non hanno utilizzato i prestiti concessi dalla Bce per rilanciare l’economia supportando l’impresa, e limitandosi invece a sistemare i propri conti con l’acquisizione di titoli di stato più vantaggiosi dal punto di vista del tasso di interesse.

    Quello dell’accesso al credito, come ho avuto modo di dire a più riprese, è il vero nocciolo del problema. L’impresa ha bisogno di ossigeno e solo le banche possono garantirlo, se intendono prestare fede a una funzione etica e di supporto allo sviluppo. Diversamente, a fronte di banche ingrassate, si apriranno tanti nuovi cimiteri. Sulle croci però non saranno incisi nomi di persone fisiche, ma di una miriade di spa, srl e snc.

    Leonardo Raito

    Assessore Provinciale

    Fonte: Nota stampa | vai alla pagina

    Argomenti: burocrazia, imprese, banche, confindustria, credito, Accesso al Credito, Squinzi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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