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Dichiarazione di Maurizio SAIA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) 


 

Tutela del personale di sicurezza e difesa, dei Vigili del fuoco e del soccorso pubblico - dichiarazione di voto

  • (23 maggio 2012) - fonte: www.senato.it - inserita il 24 maggio 2012 da 18670

    Dichiarazione di voto.

    Signora Presidente, il Gruppo di Coesione Nazionale preannuncia il voto favorevole sul nuovo ordine del giorno in discussione, frutto della sintesi delle tante mozioni presentate dai vari Gruppi, che vanno a tutela del personale di sicurezza e difesa, dei Vigili del fuoco e del soccorso pubblico, nonché dell'efficienza del servizio che svolgono. Risulta già superiore alla media europea l'età in cui in Italia il personale dei suddetti comparti può accedere alla pensione. È pertanto di notevole importanza che l'intervento sia graduale nel tempo e che la materia oggetto di armonizzazione sia solo quella (l'eventuale incremento dei limiti di età per accedere alla pensione di vecchiaia e l'aumento dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva per beneficiare della nuova pensione anticipata).

    Oltre tutto, la mancanza di altro espresso criterio, diverso da quello indicato dalla norma di legge che prevede l'emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, esclude qualsiasi intervento sugli istituti peculiari previsti per il personale del comparto sicurezza, difesa e Vigili del fuoco, connaturati all'espletamento di attività atipiche e usuranti: esse esigono strumenti compensativi volti a differenziare la posizione lavorativa e ordinamentale, anche ai fini dell'accesso alla pensione.

    Come recitava il testo della mozione n. 619, che avevamo sottoscritto insieme al collega Saltamartini e che ritroviamo nel nuovo ordine del giorno condiviso dal Governo e da quasi tutte le forze politiche, «l'articolo 19 della legge n. 183 del 2010 riconosce, anche ai fini della tutela economica, pensionistica e previdenziale, la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente in dipendenza dalla peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti».

    Detta disposizione fornisce una cornice di riferimento per l'intero quadro normativo riguardante questi comparti, ma è altresì norma programmatica, in quanto prevede che la disciplina attuativa del principio di specificità sia definita con successivi provvedimenti legislativi. In tale contesto, il regolamento di armonizzazione di cui parliamo in materia pensionistica, che deve essere formalizzato entro il prossimo 30 giugno, rappresenta il primo vero passo di concreta attuazione della specificità che lo Stato riconosce al personale di questi comparti, che comporta anche il rischio della loro incolumità personale.

    Il concetto di specificità dei comparti in oggetto mira proprio a rappresentare la condizione peculiare del personale che è assoggettato ad un complesso di limitazioni e obblighi del tutto peculiari (come ad esempio per il diritto allo sciopero), nonché ad una condizione di impiego altamente usurante che presuppone il costante possesso di particolare idoneità psicofisica e il mantenimento di standard di efficienza operativa periodicamente verificati e testati con controlli medici, prove fisiche, severe attività addestrative.

    Pertanto, l'assunto della specificità non può tradursi in una penalizzazione per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco, posto che il mantenimento in basso, rispetto al sistema generale, del limite anagrafico ordinamentale per la cessazione dal servizio è un'esigenza funzionale dello Stato. Per evitare tali effetti, si rende indispensabile anche un intervento, attraverso un graduale e contestuale adeguamento degli assetti ordinamentali, anche al fine di contenere il preoccupante aumento dell'età media del personale in servizio, nonché di garantire la correlata funzionalità delle amministrazioni interessate e dei peculiari meccanismi di progressione in carriera.

    Come richiesto dai firmatari delle mozioni all'ordine del giorno, è importante che il Governo si impegni ad avviare una seria trattativa con le rappresentanze sindacali e il COCER al fine di giungere a un regolamento condiviso, nel quale trovi concreto riconoscimento la peculiarità degli operatori del settore, e ad avviare, contestualmente alla stesura del regolamento, le procedure di concertazione atte all'avvio di forme pensionistiche complementari, salvaguardando il personale attualmente in servizio già assoggettato al cosiddetto sistema contributivo puro, anche attraverso il ricorso al possibile utilizzo di parte dei nuovi risparmi derivanti dalle disposizioni contenute nel richiamato regolamento di armonizzazione. La soluzione definitiva alla questione, anche questa richiamata nell'ultimo ordine del giorno, potrà giungere però solo con la predisposizione di un complessivo progetto di riordino dei ruoli del personale, quindi il cosiddetto riordino delle carriere. Se i sindacati e i COCER lo avessero accettato nel periodo 2005-2006, oggi avremmo già un regolamento di armonizzazione, come ricordava prima anche il collega Gasparri, e avremmo già fatto un salto in avanti. Tra l'altro, purtroppo, abbiamo perso gli stanziamenti di allora che sono stati sottratti dalle casse del bilancio. Tale regolamento di armonizzazione dovrebbe assicurare la compatibilità finanziaria anche attraverso un processo di razionalizzazione e modernizzazione delle strutture interessate ai vari comparti.

    Fonte: www.senato.it | vai alla pagina

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