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Dichiarazione di Maria Giuseppina Nicolini

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Lampedusa e Linosa (AG) (Partito: LISTA CIVICA) 


 

«A Lampedusa accoglieremo i naufraghi con dignità» - INTERVISTA

  • (11 maggio 2012) - fonte: Il messaggero - inserita il 27 giugno 2012 da 24474

    “Non consentiremo più di sacrificare Lampedusa sull'altare della Padania e dei tornaconti elettorali”.

    A pochi giorni dalla vittoria che le ha consegnato la fascia di sindaco del comune più a sud d'Italia, la bionda Giusi Nicolini, storica portabandiera di Legambiente, appare più decisa che mai. Ha sbaragliato l'ex sindaco Dino De Rubeis, che al grido dell'emergenza aveva richiamato Berlusconi nell'isola, e ora è giunto appena quarto nella contesa elettorale del 6 e 7 maggio. E di emergenza, lei, non vuole più sentire parlare.

    Perché, sindaco?

    “Perchè a Lampedusa è stata creata ad arte. L'isola non è attrezzata per far stazionare i naufraghi, ma per accoglierli e immediatamente dopo dirottarli altrove. Così è sempre stato: nell'arco del 2008 siamo arrivati ad ospitare in tutto 34 mila persone, senza che nessuno se ne accorgesse. Poi l'ex ministro Roberto Maroni ha messo in atto il suo piano.”

    Quale?

    “Non smistare più i nuovi arrivati in terraferma. E allora cento oggi, duecento domani, poi 2000-3000, il centro accoglienza che non ce la fa più, i naufraghi che dormono per strada, il disagio profondo, inevitabile, della popolazione. In totale, tra febbraio e marzo del 2011, sono giunti 25 mila tunisini. Ed ecco che Berlusconi arriva come un messia a Lampedusa, promettendo che sei o sette grandi navi la libereranno”.

    Era il 30 marzo del 2011, e c'era anche lei ad ascoltare l'ex premier...

    “Già e con un'altra decina di oppositori stavo per innalzare dei cartelli contro questa politica assurda e vergognosa. Ma i 'bravi' del sindaco ci costrinsero a tenerli chiusi. Fra parentesi, alcune delle promesse di Berlusconi, il campo da golf, il casinò, il porto franco, non erano farina del suo sacco, ma suggerite proprio da De Rubeis. Io dico: basta speculare sull'emergenza. Quella parola va anzi eliminata”.

    Per speculazione intende quella politica nazionale?

    “Niente affatto, anche locale. Grazie all'emergenza qui sono arrivati un sacco di quattrini, spesso spesi in deroga. Pensiamo solo che per ogni persona ospitata nel centro di accoglienza, si ottengono 40 euro al giorno. Dunque, paradossalmente, più sono e meglio è, anche se peggiore è il trattamento dei naufraghi. Ma la storia dà sempre ragione a chi ha ragione e i lampedusani hanno ribaltato gli equilibri”.

    Come li ha convinti? Che vuol fare sull'immigrazione?

    “Lampedusa e Linosa debbono riconquistare la loro dignità di isola di accoglienza. Siamo geograficamente al centro del Mediterraneo e la storia ci ha assegnato da sempre una missione di soccorso. Ma questa non può prolungarsi oltre le 96 ore, come prevede la legge. Poi i minori vanno affidati ai centri a loro destinati, i chiedenti asilo ai Cara, i migranti economici ai Cie. Non siamo attrezzati per permanenze più lunghe. Non abbiamo strutture sanitarie, non abbiamo tribunali”.

    Quanta gente potete accogliere, in termini pratici?

    “Il nostro centro di accoglienza è dimensonato per 350 persone, che nei momenti di picco possono arrivare a 800 al massimo. Ma qui sono arrivati a stiparne 2.400, come e anzi peggio di acciughe salate”.

    Il centro però non è pronto e l'estate è vicina.

    “I lavori di ristrutturazione sono iniziati, non ancora quelli del padiglione incendiato. Mi lasci insediare, e prenderò immediatamente contatti con il ministero”.

    Immigrazione a parte, come intende garantire un futuro all'isola?

    “Si deve sapere che Lampedusa non ha ancora un piano regolatore, e che lo sviluppo turistico è orientato dall'abusivismo edilizio. Tutto questo non è bello, non è razionale, non è equo. Vogliamo ingaggiare una lotta al degrado, ai rifiuti, ai liquami, e rimettere al centro la valorizzazione della nostra natura straordinaria. Il turismo oggi si ammassa tutto in agosto e invece va destagionalizzato, da maggio a ottobre, offrendo a chi arriva opportunità culturali. C'è un grande lavoro da fare, cominciando con opportuni accordi con le compagnie aeree. Vorrei ricordare un'ultima cosa, a questo proposito”.

    Proceda pure, sindaco.

    “L'isola ha una naturale vocazione di passaggio e di rifugio non soltanto per gli esseri umani, ma anche per gli animali. Al largo si vedono balene e delfini, e il Falco della Regina viene ogni anno a nidificare dal lontano Madagascar e a ottobre se ne torna giù. E poi c'è la Spiaggia dei Conigli, dove le tartarughe marine depongono le loro uova. Ho fatto per tanti anni la direttrice della riserva. A proposito, ora che ci penso mi devo dimettere”.

    Fonte: Il messaggero | vai alla pagina

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