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Dichiarazione di Stefano STEFANI
Commercio estero Monti sta isolando il paese
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(20 aprile 2012) - fonte: La Padania pag 10/11 - inserita il 20 aprile 2012 da 21157
Ci era stato garantito che nulla sarebbe stato più come prima ma evidentemente la coperta è troppo corta per coprire i paradossi di un esecutivo oramai crepuscolare che, a distanza di qualche mese, ripropone la solita solfa dei tagli lineari sulle spese dei ministeri. Quando si tratta di fare cassa nessuno, neppure i più rigorosi ed asettici tecnici, dimostra di saper resistere alla seducente tentazione di usare l’accetta al posto della lama. E a colpi d’ascia l’Italia abbandona la sua claudicante corsa verso lo sviluppo e la crescita per ritrovarsi improvvisamente in ginocchio.I tagli alle spese del Ministero degli Affari esteri non fanno altro che recidere il filo che ci lega all’estero e al mercato internazionale oltre a stringere i lacci che frenano lo sviluppo e che impediscono l’afflusso in Italia di capitali stranieri. Per quanto tempo ancora continueremo a guardare con invidia il supporto istituzionale che i nostri concorrenti europei ricevono in termini di accreditamento e apertura di spazi commerciali? Oltre alla cabina di regia continuamente attivata, gli attori principali dell’impresa e del mondo accademico si aspettano un sistema Italia formato dalla convergenza di quelle forze che hanno fatto della promozione e dell’internazionalizzazione delle imprese la propria missione. E allora, cosa aspetta il Paese a fare sistema aggredendo i mercati esteri con un sistema bancario efficiente, con il contributo del Ministero dello sviluppo economico e degli Affari esteri, con la garanzia di Sace e Simest, con l’impegno dell’ex Ice, con la presenza delle Camere di Commercio e dei Consorzi export?
Credo, ahimè, che si dovrà aspettare ancora molto e che le premesse montiane troveranno in questa lunga attesa, la risposta: di certo niente sarà come prima ma, a quanto pare, tutto sembra essere peggio di prima. Non basta il rigore per crescere, serve più promozione e se si taglia proprio l’istituzione deputata a questo incarico, si cade nel paradosso di evocare lo sviluppo e subito dopo affossarlo. L’Italia ha bisogno di crescere. Sarebbe il caso che qualcuno se lo ricordi.
Stefano Stefani
Fonte: La Padania pag 10/11 | vai alla pagina » Segnala errori / abusi