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Dichiarazione di Stefano SAGLIA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Pres. commissione Lavoro Camera


 

«Per le rinnovabili va salvaguardato il modello tedesco» - INTERVISTA

  • (06 aprile 2012) - fonte: Il Sole 24 Ore - Carmine Fotina - inserita il 07 aprile 2012 da 31

    Pochi giorni per chiudere la telenovela sulle energie rinnovabili. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera assicura che i decreti «arriveranno prestissimo, stiamo finalizzando con il ministro dell`Ambiente Clini che si trova in Brasile». Ma le bozze fin qui trapelate continuano a far discutere. Soprattutto chi, durante la guida allo Sviluppo economico di Scajola e poi Romani, ha disegnato in buona parte la nostra politica energetica. Per l`ex sottosegretario Stefano Saglia (Pdl) «il rischio è innescare un grande contenzioso con il quale si faranno del male tutti».

    Il Quinto conto energia riscriverà completamente il quadro regolatorio sul fotovoltaico.

    E un errore. Ci si dimentica che l`attuale sistema, che ha prodotto un arrembaggio eccessivo agli incentivi, scadrà comunque a fine anno, dopodiché entrerebbe in vigore il meccanismo in stile tedesco che avevamo congegnato per consentire una discesa graduale ogni sei mesi, con un quadro certo fino al 2016.

    Quindi non ritiene necessario un intervento di riduzione più drastico?

    Se si vuole procedere comunque con un Quinto conto lo si faccia pure, purché si tratti di correzioni non di stravolgimenti. Potrebbe essere l`occasione per introdurre un sistema più efficace di protezione del "made in", cioè la componente industriale europea e italiana che partecipa alla produzione del settore. Con l`attuale sistema di incentivi, è un paradosso che l`80% dei pannelli installati provenga dalla Cina.

    L`Authority attribuisce all`effetto rinnovabili una larga parte del caro bolletta.

    Le rinnovabili avranno sicuramente il loro effetto. Bisogna, però, pensare a situazioni equilibrate che tutelino tutti gli interessi legittimi in campo traghettandoci verso il 17% del consumo complessivo di energia al 2020. Da un lato uno sviluppo sano delle rinnovabili, senza eccesso, dall`altro le esigenze dei settori industriali " energivori". Non dimentichiamoci che esistono altri possibili interventi che farebbero scendere considerevolmente il costo della bolletta.

    Quali in particolare?

    Penso al completamento del cavo elettrico di collegamento tra la Sicilia e la Calabria per il quale si attende da 17 anni. Un anno e mezzo fa è arrivata l`autorizzazione definitiva e Terna sta procedendo con la realizzazione. A regime potrà garantire un risparmio di 800 milioni di euro. E poi c`è tutta la partita del gas.

    Basta la separazione della rete Snam da Eni?

    È un intervento che può certamente aiutare. Ma da solo non basta se non romperemo il monopolio del tubo costruendo nuovi rigassificatori.

    Perché con il precedente governo non è stato fatto?

    Ci abbiamo provato, ma le resistenze e i veti locali sono ancora forti. Su questo punto l`Italia deve cambiare passo: spero di dare un contributo con la presentazione a breve di una proposta di legge, bipartisan, che introduca il dibattito sulle grandi opere sul modello francese.

    Fonte: Il Sole 24 Ore - Carmine Fotina | vai alla pagina

    Argomenti: Eni, energia, rigassificatori, fotovoltaico, energie rinnovabili, Politica energetica nazionale, gas, corrado passera, incentivi statali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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