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Dichiarazione di Andrea BOSSI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Casalpusterlengo (LO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

«Referendum sulla farmacia» Casale, nasce un comitato e prende il via la raccolta di firme

  • (03 aprile 2012) - fonte: La Libertà - inserita il 09 aprile 2013 da 20747
    Casale, nasce un comitato e prende il via la raccolta di firme Casalpusterlengo - Sul futuro della farmacia comunale di Casalpusterlengo c’è chi vuole far decidere i cittadini con un referendum. E’ quanto si propone un neonato comitato contrario alla decisione di vendere la struttura, presa a maggioranza nell’ultima seduta del consiglio comunale. La nascita del comitato è stata comunicata con una lettera, deposita nei giorni scorsi in municipio e sottoscritta da dieci persone: Andrea Bossi, consigliere comunale del Pd, Emilio Oltolini, presidente delle Acli cittadine, Matteo Zavaglia, giovane attivo nell’Azione cattolica, Tiziana Mirotti di Anpi, Bruno Lombardi, esponente dei volontari casa di riposo, Mariagrazia Scotti, dell’associazione Donne in circolo, Gianluigi Ferrari, ex componente del cda della farmacia, Gianni Guardinceri, ex consigliere comunale, Giovanni Pennè del Pd di Vittadone e Maria Grazia Parazzini, ex consigliera comunale. «Abbiamo deciso di dare vita a questa iniziativa per fare in modo che i cittadini possano esprimere il loro pensiero» ha spiegato in una nota Bossi, rappresentante del comitato. «Non abbiamo però agito da soli, in quanto la questione riguarda l’intera comunità. Per questo ci siamo attivati per condividere il più possibile le nostre idee, cercando di dare spazio e rappresentanza alla società civile». I promotori dovranno ora raccogliere circa 1.100 firme: il numero esatto previsto per indire il referendum corrisponde a un decimo della popolazione iscritta alle liste elettorali del Comune il 31 dicembre scorso. «La vendita della farmacia - spiegano i firmatari - è uno snodo cruciale da cui dipenderà la futura gestione dell’azienda speciale». Il comitato è contrario alla vendita perché sostiene che il servizio di via Gramsci è un ramo florido dell’azienda e ogni anno chiude con utili importanti (dal 2008 ad oggi la farmacia ha visto crescere i suoi ricavi da un milione e 560mila euro a un milione e 818 euro), mentre «non è assolutamente chiaro a quale fine saranno destinate le somme ricavate dall’alienazione». Quindi l’iniziativa «darà la possibilità alla cittadinanza di poter far sentire la propria voce su questa politica aggressiva sui servizi, che rischia di dissestare il patrimonio socio assistenziale di questa città». Ma il fronte del “no” non sembra compatto. Per conto del Partito comunista dei lavoratori, che aveva detto da tempo di voler rivolgersi ai cittadini, ieri è arrivato il commento caustico del consigliere Leopoldo Cattaneo: «Il Pd - afferma - è ipocrita: a Lodi vendono le farmacie e a Casale hanno sempre portato avanti una politica di dismissioni» ha detto. Non è dunque escluso che in municipio arrivino addirittura altre due richieste di referendum.
    Fonte: La Libertà | vai alla pagina
    Argomenti: referendum, farmacie comunali, servizi sociosanitari | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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