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Dichiarazione di Vinicio PELUFFO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rai. "Vogliamo un modello stile BBC" - INTERVISTA

  • (28 marzo 2012) - fonte: Affaritaliani.it - Tommaso Cinquemani - inserita il 28 marzo 2012 da 31

    Oggi è scaduto il cda della Rai. Segue l'intervista ad Affaritaliani.it di Vinicio Peluffo, deputato, dirigente di partito e membro Pd della Commissione di Vigilanza Rai.

    "Con il Pdl ci sono gli spazi per arrivare ad un accordo sulla governance della Rai".

    "Lorenza Lei ha presentato un bilancio in pareggio rispetto agli altri anni, ma è un bilancio frutto di tagli, che non risolve i nodi che gravano sull'azienda". E fa una proposta: "Come Pd chiediamo che i membri del cda siano nominati dalla commissione di Vigilanza, dall'Anci e dalla Conferenza Stato-Regioni. Una pluralità di soggetti che sottrarrebbe la Rai dall'influenza dei partiti".
    Poi afferma: "Vogliamo un modello sullo stile della BBC".

    Oggi è scaduto il cda della Rai e Antonio Di Pietro è andato a Roma a protestare per chiedere la riforma del servizio pubblico radiotelevisivo. Secondo lei è necessario intervenire?

    "Mi fa sorridere che oggi Di Pietro si sia fatto sentire. Il Pd è da un anno e mezzo che pone la necessità di modificare la governance della Rai che è una azienda in difficoltà. Per poterla rilanciare c'è bisogno di partire dal meccanismo della nomina e togliere i partiti dalla Rai".

    In che modo?

    "Abbiamo presentato un ddl che interviene su questo aspetto, rimandando ad un periodo successivo una riforma più corposa".

    Come deve essere modificata la governance della Rai?

    "Nel ddl che abbiamo presentato chiediamo che i membri del cda siano nominati in parte dalla commissione di Vigilanza, una parte dall'Anci e una dalla Conferenza Stato-Regioni. Avendo quindi una pluralità di soggetti si toglierebbe il cda dall'influenza dei partiti. Questa è una riforma che può essere fatta in pochissimo tempo".

    E poi?

    "E poi si deve intervenire in maniera strutturale. Vogliamo un modello sullo stile della BBC. Ci deve essere una fondazione che abbia al suo interno esponenti del mondo della cultura, della comunicazione, della televisione, della società civile e che poi nomini un cda. Un consiglio che non può essere come quello attuale. Oggi il cda si riunisce tutte le settimane e decide sul governo interno dell'azienda. Noi invece vogliamo una Rai che rispetti le regole del codice civile. Quindi con un amministratore delegato che sia una figura apicale e poi un cda che si riunisca sulle scelte di indirizzo generali".

    Si parla spesso della Rai come una azienda in crisi, eppure oggi ha presentato i conti in ordine…

    "Ho visto che la Lei ha presentato un bilancio in pareggio rispetto agli altri anni. E' un bilancio dato da una serie di tagli alla fiction, al cinema, che sono però i settori che portano introiti all'azienda visto che sono programmi venduti all'estero. E poi in questo bilancio c'è un punto di domanda sugli introiti pubblicitari, visto che una parte deve essere ancora raccolta. Quindi formalmente è un bilancio in positivo, ma gli interventi non hanno risolto i problemi dell'azienda".

    Bersani ha provato a portare questo tema nell'incontro con Monti e gli altri leader della maggioranza ed è successo un putiferio. Secondo lei ci sono gli spazi perché si riesca ad intervenire, oppure se ne parlerà dopo le elezioni?

    "Questo tema deve essere assolutamente affrontato prima del voto. E' evidente che le forze che sostengono il governo devono trovare dei punti di convergenza sui nodi aperti. Lo hanno fatto sulla legge elettorale, lo faranno sulla riforma del mercato del lavoro e anche sulla Rai. Nonostante le resistenze di Gasparri è evidenza di tutti che l'azienda così non può andare avanti".

    Fonte: Affaritaliani.it - Tommaso Cinquemani | vai alla pagina

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