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Dichiarazione di Andrea BOSSI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Casalpusterlengo (LO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

Scuole a Casalpusterlengo, dimezzate le risorse economiche.

  • (19 novembre 2011) - fonte: Facebook, note di Andrea Bossi - inserita il 10 aprile 2013 da 20747
    Cosa hanno in comune Finlandia, Danimarca, Singapore e Corea del Sud? Apparentemente poco alla luce delle differenti latitudini geografiche e delle distanze storico-culturali. Invece il denominatore comune che lega questi quattro stati è un capitale sociale strategico per la crescita degli anni a venire: l’investimento nella formazione e nei percorsi scolastici di avanguardia. Le due potenze emergenti asiatiche e i due colossi nordici hanno scelto di aggredire la crisi economica con importanti piani di sostegno alla scolarità e con sistemi avanzati di reclutamento del corpo docenti. Come testimoniato dai più recenti rapporti Ocse nessuno ha scelto di incentivare i percorsi professionali dell’insegnamento per i giovani neolaureati come i sopra citati paesi. Favorire il ricambio del corpo docenti con i giovani più preparati, attirandoli verso la carriera cattedratica anche con buone remunerazioni, avrà sicuramente piacevoli ricadute sulla popolazione scolastica che risulterà più preparata a competere nel mercato globale dei nuovi saperi. Ahinoi l’Italia in quanto a qualità e quantità degli stanziamenti a favore dei percorsi scolastici continua ad essere uno dei fanalini di coda non solo tra i paesi dell’eurozona ma anche in confronto alle democrazie emergenti asiatiche. A stonare è un approccio distratto nei confronti dell’istruzione nel suo complesso. Permane nella classe dirigente nostrana una inconcepibile incapacità di leggere l’intimo nesso che fa interagire la scuola e l’università con il mondo del lavoro del progresso economico. Investire nell’istruzione significa incidere su uno dei fattori che possono plasmare i rapporti sociali e il futuro di una comunità, significa porre una pesante ipoteca sul futuro di un paese grazie alla fioritura dei suoi talenti e delle sue capacità inedite. Questa trascuratezza verso le politiche di incentivo al diritto allo studio si possono scorgere in alcuni approcci amministrativi che, in questi tempi di ristrettezze economiche, trovano più semplice decurtare i budget degli uffici scolastici piuttosto che ingegnarsi strategie innovative di contenimento della spesa pubblica. Casalpusterlengo è uno degli esempi di questa poco lungimirante cultura politica. Ad oggi, novembre 2011, per il piano di diritto allo studio sono stati messi a disposizione solamente 13.3000 €, che dovranno essere ripartiti tra tutti i plessi scolastici, un taglio stimato di quasi il 60% del budget rispetto all’anno scorso. Una vera miseria se raffrontata allo stanziamento annuo solitamente corrisposto dal comune agli istituti educativi. Nel corso dell’anno scolastico 2010/2011, 13.300 €, è stata la cifra corrisposta dall’ente a finanziare i progetti dell’IIS Cesaris, della scuola media Griffini e del CFP; oggi devono invece bastare anche per le scuole elementari e quelle dell’infanzia. Queste ultime, molto probabilmente, saranno le maggiormente penalizzate, rischiando così di perdere importanti occasioni didattiche. Il neo nominato assessore Grazioli si è però premurato di rassicurare la commissione scuola sulla possibilità di recuperare risorse aggiuntive durante il 2012. Nonostante le buone parole spese, il suo ragionamento non regge: come può una scuola imbastire progetti senza sapere di avere a disposizione risorse certe e precise? Come può una dirigenza scolastica redigere un bilancio preventivo senza conoscere l’entità dei contributi pubblici atti a finanziare questa o quella iniziativa? L’assessorato potrà anche impegnarsi a recuperare risorse nel corso del nuovo anno, peccato però che i progetti educativi, per i quali l’amministrazione può concedere contributi, devono essere presentati entro (e non oltre) il 30 Novembre 2011. Dunque al fine di supportare e arricchire i percorsi didattici, il piano dell’assessore non avrà alcun effetto. Ad oggi poi, alle segreterie didattiche non è stata ancora comunicata l’entità dei trasferimenti comunali per ciascun plesso. Questa operazione di ridimensionamento dell’offerta formativa si è già lasciata alle spalle delle vittime: la prima è l’IIS Cesaris, che non ha potuto rinnovare la pluriennale partnership con l’Università Cattolica di Piacenza; la seconda è la scuola dell’infanzia “Don Ginelli” in cui da sue anni il tempo scuola è stato spezzato con l’aggiunta di 2 fasce extra una di pre ingresso e una di post scuola a pagamento (20,45 € per il pre ingresso e 40,90 € per il post scuola; chi dovesse usufruire di entrambi i servizi è tenuto invece a corrispondere 51,10 €). Per l’A.S. 2011/2012. il post scuola è stato ridotto di un ora, dalle 16 alle 17 anziché dalle 16 alle 18. Rispetto all’anno scorso le tariffe hanno riscontrato un aumento proporzionato all’indice ISTAT anche se la durata dell’orario del servizio offerto è diminuita di un ora al giorno. Costi aumentati in corrispondenza di un servizio ridotto; infine l’asilo nido comunale in cui la riduzione dei posti disponibili ha creato una lista di attesa di ben 7 bambini, soggetti che, con il precedente regolamento, avrebbero tranquillamente beneficiato del servizio. È con una sentita preoccupazione che mi trovo a dover affrontare queste decisioni della giunta Parmesani; il disvalore sociale delle politiche scolastiche-culturali del centrodestra casalino rischia di gravare sul futuro della nostra città paralizzando la creatività e le potenzialità relazionali che solitamente dovrebbero crescere nelle scuole. Un debito di capitale sociale ben più pesante di quello economico che ciclicamente viene sbandierato come spauracchio dalla giunta verde-azzurra. Andrea Bossi (Consigliere Comunale Casale Democratica)
    Fonte: Facebook, note di Andrea Bossi | vai alla pagina
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