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Dichiarazione di William TAMI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Pavia di Udine (UD) (Gruppo: Lega)
MORTI SUL LAVORO, lo Stato si è dimenticato di Loro
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(26 settembre 2011) - fonte: Privata - inserita il 26 settembre 2011 da 13352
Dall'inizio dell'anno ci sono stati 471 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 800 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 403 sui luoghi di lavoro il 19 settembre del 2010, l'aumento è del 14,5%. L’agricoltura ha già avuto 146 morti e registra il 31,2% di tutti i decessi sui luoghi di lavoro. Gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Dall'inizio dell'anno, solo sui campi, sono già 94 i morti provocati da questa autentica bara in movimento. Da soli gli agricoltori schiacciati dal trattore sono il 20,5% di tutti i morti sul lavoro. Poi a questo terrificante numero di vittime occorre aggiungerne altre tra le persone che incautamente sono a bordo del trattore con il guidatore: poi ci sono altri morti sulle strade, quando il mezzo si scontra con automobilisti e motociclisti. Di queste vittime la maggioranza ha oltre 65 anni. Spesso questi anziani non sono in buono stato di salute per guidare un mezzo così pericoloso in un territorio in pendenza come quello italiano. Diverse vittime hanno addirittura oltre ottanta anni. A morire nell’indifferenza generale sono i nostri padri e i nostri nonni. I morti sui luoghi di lavoro con oltre 65 anni sono quasi un terzo di tutte le vittime sul lavoro e moltissimi lavorano nell'agricoltura. Per salvare molte vite, sarebbe opportuno obbligare ad intervenire sulla cabina del trattore, in modo tale da non permettere al guidatore di essere sbalzato fuori in caso di manovra errata. Sarebbe anche opportuno sottoporre ad una certa età gli anziani agricoltori ad una visita medica d'idoneità alla guida, anche se si guida il mezzo in terreni di proprietà. Con queste misure tantissimi familiari di agricoltori non piangerebbero più la morte di un proprio caro. L’edilizia ha già avuto dall'inizio dell'anno 124 vittime sui luoghi di lavoro e rappresenta il 26,6 % sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall'alto. Le vittime sono per la maggior parte giovani edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del nord L’industria ha già avuto 54 morti con l' 11,4%. A queste vittime occorre aggiungere i lavoratori esterni che non sono dipendenti ma prestatori di servizi nelle aziende. L’autotrasporto 35 con il 7,4% . I giovani militari morti in Afghanistan sono già 6 dall'inizio dell'anno e 41 dall'inizio della missione. Le regioni in testa a questa triste classifica per numero assoluto di morti è la Lombardia con 52 vittime sui luoghi di lavoro. La provincia di Brescia con 13 morti sui luoghi di lavoro risulta in questo momento quella con più vittime, anche l'anno scorso (21 morti) è stata la prima in Italia in questo triste primato. Un andamento peggiore della provincia di Milano che ha moltissimi abitanti in più e che registra 11 morti. Occorre ricordare però che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana. E questo, a nostro parere, è l'unico parametro valido per valutare correttamente l'andamento di una regione. Resta l'anomalia di Brescia che inspiegabilmente ha tantissime vittime sui luoghi di lavoro. La Regione Emilia Romagna con 38 morti risulta purtroppo prima in questa triste classifica come numero di morti in rapporto agli abitanti (Provincia di Bologna 8). La Sicilia con 35 morti risulta dopo l'Emilia Romagna seconda in rapporto al numero di abitanti. Ragusa e Catania 7 morti, Trapani 6, Messina 5. Peggioramento anche nella Regione Lazio che ha avuto moltissimi morti in pochi giorni, le vittime sono diventate 35. La piccola Provincia di Frosinone ha l'incredibile numero di 11 lavoratori morti dall'inizio dell'anno. laProvincia di Roma dopo un andamento molto positivo, registra un aumento dei morti sui luoghi di lavoro, sono 1\0 dall'inizio dell'anno contro le 20 dell’intero 2010 Il Veneto, con 33 morti, come l'anno scorso si sta confermando tra le grandi regioni, una di quelle con il più alto numero di morti sui luoghi di lavoro. La provincia di Vicenza 6 morti, Padova, Venezia e Rovigo hanno ciascuna 5 morti Nonostante la terribile tragedia della Thyssen e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già 13 morti sui luoghi di lavoro contro i 3 dell'intero 2010 e il Piemonte 31, il Piemonte ha già superato del 10% i morti dell'intero 2010 (28 morti). Anche la Toscana, una delle regioni che ha avuto negli ultimi anni un andamento molto positivo rispetto alle altre, sta avendo quest'anno un numero consistente di vittime, già 30 contro i 29 dell'intero 2010 Le province di Bolzano e Frosinone 11 morti, Chieti 10, Savona 8, Napoli, Latina e Lecce 7 morti. L'Aquila e Bari 5 In agosto ci sono stati 50 morti solo sui luoghi di lavoro, a luglio 53 morti, a giugno 57, a maggio 51 e in aprile 45. Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc... per queste categorie con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo.
Fonte: Privata | vai alla pagina » Segnala errori / abusi