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Dichiarazione di Leonardo RAITO

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD) 


 

Non mi sento un ladro

  • (17 agosto 2011) - fonte: www.rovigooggi.it - inserita il 03 settembre 2011 da 812
    Pare che questo istrionico governo abbia ormai deciso l’abolizione delle province sotto i 300mila abitanti. Colpo di scure che si dovrebbe abbattere anche sulla Provincia di Rovigo, che con 248.000 abitanti, non ha neanche la fortuna di Belluno di un’estensione territoriale che la preservi (sarà perché Belluno è amministrata dal centrodestra). La battaglia sui costi della politica, sacrosanta, va a toccare marginalmente i veri costi (parlamentari, ministeri, enti pubblici con cda super-retribuiti) e si vanno a colpire le categorie più basse, quelle però, che garantiscono servizi indispensabili ai cittadini. È la logica della democrazia del più forte, che colpisce i più deboli, il territorio, fatta da un governo di irresponsabili che intende chiudere una vergognosa parabola di ricatti, rimpasti, digestivi di ferragosto, con l’ennesimo massacro che farà del male, ma tanto male. Vediamo perché. L’idea di ridistribuire le competenze della Provincia di Rovigo ad altri enti, cozza con la volontà di ridurre i costi e i trasferimenti. Dato che le Regioni hanno i bilanci sempre più risicati, i comuni anche, dovremo chiederci chi finanzierà le manutenzioni stradali (500 km di arterie provinciali solo per Rovigo), chi i lavori sull’edilizia scolastica (una ventina di plessi sparsi nei comuni della Provincia), chi i progetti di accompagnamento scolastico per i bambini ipovedenti e sordi, chi il coordinamento della rete informa immigrati, fondi per finanziamenti in molti settori, chi svolgerà funzioni di coordinamento su temi preziosi (riconversione Enel, governo riforma Gelmini, Protezione civile, ambiente e altri) solo per citarne alcuni? Temo che con la soppressione della Provincia, aumenterà il distacco tra le istituzioni preposte e gli enti locali, e il Polesine rischierà di affondare nel dimenticatoio di un accorpamento che ci considererà terra di serie B. Quale l’interesse di una Provincia di Padova, o di Verona, o di Venezia per il nostro Delta? Quale la difesa del territorio contro insediamenti inquinanti, nuove discariche o altro? Si rischia di disperdere un patrimonio culturale costruito con anni di comunanza di obiettivi, di confronto, anche tra comuni molto diversi. Non posso poi dimenticare gli oltre 300 dipendenti (dirigenti, funzionari, impiegati e operai) del nostro ente, collaboratori preziosi, professionalità acquisite sul campo che rischiano di andare disperse e ai quali non immagino che sorte possa toccare. Infine, un problema di rappresentanza: supposto che ci aggreghino a Padova, quanti consiglieri, data la riduzione prevista dalla vecchia riforma Brunetta, sosterranno le ragioni polesane nel consesso padovano? Eletti in quanti collegi? Resteremo cornuti e mazziati, per usare un eufemismo. Credo invece che con un po’ di intelligenza (parola difficile da applicare a questo esecutivo), senza fare una riforma frullato in cui si è buttato di tutto e di più, sarebbe stato possibile ottenere risultati molto più preziosi. Un tetto massimo alle pensioni (sui 100.000 euro…sapete quanta gente ne guadagna di più? Che vergogna), la riduzione delle indennità di carica, abolizione dei privilegi, dimezzamento dei parlamentari, dimagrimento dei ministeri. Ma non si è voluto farlo. Si è voluto sparare nel mucchio per colpire qualcuno e preservare altri, senza contare che negli ultimi anni sono state autorizzate almeno altre 15 province, senza storia, senza cultura e tradizione pari alla nostra. Chiudo con una nota personale. Se non credessi nel ruolo dell’ente per cui ho l’onore di rivestire la carica di assessore, avrei abbandonato da un pezzo. In questi due anni mi sono sentito utile per la comunità polesana, non una inutile zavorra. Non mi ha pesato lavorare anche 12-14 ore al giorno, sabati e domeniche comprese, per fare il bene del territorio. La nostra indennità di carica è infinitamente inferiore a quella di un parlamentare, di un consigliere regionale, di un assessore regionale. Non mi sento un ladro. Se la gente sapesse poi quanto, di quella indennità, lasciamo al territorio, credo che si ricrederebbero in tanti. Comunque vada, sono orgoglioso di amministrare la splendida Provincia di Rovigo. Ho conosciuto gente fantastica, che credo rischierà di sentirsi ancora più sola. Se questo governo voleva far ingoiare al Polesine un boccone velenoso, ci è riuscito. Se un briciolo di rispetto per questa gente mi era rimasto, ora l’ho perso! Spero lo perdano tutti i polesani. Smembrati, spaccati, divisi: così ci vogliono! Non è accettabile.
    Fonte: www.rovigooggi.it | vai alla pagina
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