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Dichiarazione di Andrea AUGELLO
Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) - Sottosegretario Pubblica amministrazione e innovazione (Partito: PdL)
«Sì alle primarie, c’è spazio per la destra»
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(16 luglio 2011) - fonte: www.fareitalia.com - inserita il 21 luglio 2011 da 18670
Quale prevede che sarà l’iter politico verso un Partito popolare europeo in salsa italiana? Per fare una costituente del Ppe in Italia è chiaro che bisogna rimuovere alcuni macigni, rappresentai da una parte dei centristi del Pdl. E ha ragione Alfano: non è un telequiz e non serviva una risposta immediata da parte dell’Udc. Con questa battuta intendeva dire, evidentemente, che occorrono dei tempi e anche dei gesti concreti. Stiamo a vedere come Alfano intenderà affrontare questa situazione. L’ultimo numero di Charta minuta, bimestrale della Fondazione Farefuturo, ha invitato i quattro leader storici del centrodestra (Berlusconi, Fini, Bossi e Casini) a fare un passo indietro. Che ne pensa? In realtà questa proposta mi sembra prevalentemente rivolta a Casini, perché gli altri leader storici, chi per motivi biologici e per propria dichiarazione di intenti come Berlusconi, chi per motivi politici per un evidente distacco dal blocco sociale del centrodestra come Fini, sono già scarsamente proponibili come leader nei prossimi dieci anni. Il problema è che a Casini non basta rivolgere un invito di questo genere. Io credo che bisogna costruire un centrodestra capace di creare rispetto reciproco , senza annettere le forze che convergono sul Pdl. È necessario creare un sistema che attualmente non c’è: a partire da un controllo democratico della leadership, un sistema che è ancora da inventare, per cui se questi meccanismi di riforma non entrano in ballo, continueremo a non avere un bipolarismo virtuoso ma un bipartitismo malato. Che ne pensa delle primarie? E come le immagina? Sono d’accordissimo con le primarie, già da molto tempo. Le primarie in Italia si possono organizzare soltanto per legge, a scrutinio segreto e a suffragio universale, perché altrimenti se noi affidiamo il meccanismo delle primarie a regolamentazioni di derivazione anglosassone, credo che rendere pubbliche le iscrizioni ai partiti per votare alle primarie del proprio partito sia un’operazione assai complessa da gestire, poco trasparente e nelle zone più controllate dalla malavita è ovvio che questo tipo di votazione toglierebbe al voto segreto quel provvidenziale riparo da ingerenze indebite che c’è sulla consultazione elettorale. La segretezza del voto dà la certezza della trasparenza. C’è un parterre relativamente ampio di candidati nel centrodestra, persone come Formigoni, ma anche Tremonti e Maroni. Come immagina il centrodestra del futuro? Nuovo partito unico o federazione di partiti? Dovrebbe essere una federazione, ma è chiaro che questo meccanismo sarebbe fortemente rafforzato da una riforma elettorale. Cosa non va in questo centrodestra? E cosa bisogna fare per non ripetere gli stessi errori? Quello che non va riguarda sia il centrodestra che il centrosinistra, perché si sono unite con una fusione a freddo forze che in un meccanismo di democrazia cooptata da una legge elettorale malata hanno finito col perdere il contatto con il Paese, pagando al loro interno le contraddizioni. E alla fine, essendo il tutto accaduto in una fase di transizione durata 15 anni, ha fortemente messo alla prova la credibilità del sistema politico in Italia. La destra è destinata a scomparire? Bisogna stabilire con quali gambe devono camminare le idee della destra. Non c’è dubbio che la diaspora di Fini ha fortemente minato la credibilità di questa forza che avrebbe dovuto trascinare il Pdl su un punto di vista vicino a quello che era tipico di Alleanza Nazionale. Ciò non toglie che obiettivamente tutto abbiamo avuto in questa avventura del Pdl salvo che il problema di affermare i valori della destra. La nostra storia, al di là di tutto, è ancora tutta da raccontare. Al momento la cosa fondamentale è mettere al primo posto la tenuta del sistema paese. Se noi non riusciamo a legare il Paese e a dargli stabilità, è chiaro che verremmo meno al primo impegno della destra, in ogni tempo e in ogni epoca in cui al destra si è manifestata, ovvero quello di difendere la dignità e la sovranità nazionale aggiunta alla capacità di competere con le altre nazioni. C’è bisogno di una nuova legge elettorale che garantisca la stabilità dei governi .
Fonte: www.fareitalia.com | vai alla pagina » Segnala errori / abusi