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Dichiarazione di Severino DAMIOLINI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega)  - Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega) 


 

Sellero - TSN: Tempi Nuovi replica al Sindaco

  • (03 settembre 2010) - fonte: www.damiolini.it - inserita il 06 settembre 2010 da 6113

    Leggiamo, un po' con sorpresa le dichiarazioni del nostro Sindaco apparse sul Bresciaoggi del 3 settembre in merito alla situazione di TSN Spa ed alle perplessità che il nostro gruppo ha espresso in merito alla gestione della Società.



    Permetteteci quindi di chiarire alcune cose.

    Innanzitutto il titolo dell'articolo ci lascia alquanto perplessi "L'impianto a biomasse Tsn? Una scelta difficile ma utile". Ma come?! Se fino a poco tempo fa si parlava di TSN come "un'iniziativa di rilievo, destinata a lasciare traccia sul tessuto sociale ed economico del paese" (Giornale di Brescia - 07/09/2003), come "il fiore all'occhiello dell'amministrazione comunale e grazie soprattutto all'impegno del presidente della società Tsn che la gestisce, l'ex sindaco Gianpiero Bressanelli, è divenuto un punto di riferimento per questo tipo di impianti." (BresciaOggi - 31/10/2007), ora si parla di una "scelta difficile"?

    Il Sindaco attribuisce i problemi finanziari della Società alle difficoltà di un mercato difficile come quello della legna e sottolinea che " Inoltre il forno avrebbe dovuto essere dimensionato, e ci sono stati problemi tecnici, tra i quali lo scoppio di una grossa turbina, che hanno procurato situazioni non facili e ritardi."

    Queste dichiarazioni ci sembrano un'evidente ammissione di colpa da parte di chi ha dimostrato scarsa lungimiranza se è vero che nel 2003 (sempre sul giornale di Brescia del 7 settembre) lo stesso Sindaco dichiarava «L'idea è nata dopo il grande incendio della primavera del '97 che ha distrutto buona parte del nostro patrimonio boschivo. Nella nuova centrale potremmo bruciare tutta la legna proveniente dalla bonifica. Ma potremmo puntare anche sulle segherie della zona che dispongono di scarti legnosi a buon mercato. Del resto, in Trentino Alto Adige questo lo fanno da tempo».

    Anche la scusa dell'esplosione della turbina, avvenuta nell'ormai lontano 2005, ci pare ormai vecchia e consunta. Già qualche anno fa Bressanelli dichiarava "Alla nostra società il mancato funzionamento della turbina per alcuni mesi ha fatto perdere un bel po' di quattrini e i bilanci ne stanno ancora soffrendo: ma se andremo avanti di questo passo verremo presto ricompensati" (Giornale di Brescia - 04/01/2006). In 4 anni un'azienda in salute avrebbe dovuto ampiamente recuperare e invece la situazione per TSN è andata sempre peggiorando con bilanci che hanno chiuso con perdite a sei zeri.

    Manifestiamo una certa perplessità anche in merito all'errato "dimensionamento del forno" ed ai "problemi tecnici" in quanto, solitamente, prima di avviare una nuova attività (soprattutto se foraggiata con ingenti capitali pubblici) si dovrebbero effettuare delle valutazioni di carattere tecnico-economico, che però a quanto pare e come implicitamente ammesso anche dal Sindaco di Sellero, nel caso di TSN si sono rivelate del tutto sbagliate.

    Forse anche per questo la Società in questi anni si è arrabattata per chiedere di poter bruciare combustibili diversi dal legno vergine (leggasi Rifiuti "non pericolosi"), che siano questi i promessi "investimenti per migliorare la produzione a biomassa"?.

    Permetteteci di fornire alcune precisazioni in merito anche alla possibile ricapitalizzazione della società da parte del Comune.

    Come sottolineato dal Sindaco il comma 32 dell'art. 14 della legge 122 di conversione del dl 78, «fermo quanto previsto dall'art. 3 commi 27, 28 e 29 della legge 24 dicembre 2007 n. 244» vieta ai comuni con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti la possibilità di costituire società e obbliga gli stessi a porre in liquidazione o a cedere le quote di quelle già esistenti entro il 31/12/2011 (non 2010 come affermato nell'articolo).

    Il Sindaco però forse non è a conoscenza del fatto che, in attesa dell'emanando regolamento ministeriale (previsto per il 28 ottobre) e che dovrebbe chiarire definitivamente la situazione, è orientamento comune che quel «fermo quanto previsto» (dalla finanziaria 2008) possa giustificare il mantenimento delle partecipazioni se le società in oggetto sono strettamente necessarie al conseguimento delle proprie finalità istituzionali e svolgano servizi di interesse generale ovvero di natura strumentale; viceversa, se le società a cui partecipa lo stesso ente non dovessero rispecchiare tali requisiti la dismissione delle quote sarebbe obbligatoria.

    Pertanto il problema di fondo ora è capire UNA VOLTA PER TUTTE se TSN svolga o meno un "servizio di interesse generale", in caso di risposta affermativa la ricapitalizzazione potrebbe essere consentita dalla legge.

    Ricordiamo inoltre al Sindaco che il nostro comune non perderà 120 mila euro a seguito di un'eventuale dismissione di quote, perché non c'è più nulla da perdere in quanto ha già perso 238 mila euro! A questo infatti equivaleva la partecipazione che l'ente aveva prima dell'abbattimento e del successivo azzeramento del capitale sociale.

    Anzi, per ricapitalizzare la società il comune dovrebbe reinvestire nuovi quattrini pubblici!

    Ora c'è tempo fino al 31 ottobre per convocare il consiglio comunale e decidere se far valere il diritto di opzione e sottoscrivere nuovamente le rispettive quote di Capitale sociale - equivalente a 450 mila euro complessivi - ed eventuali quote inoptate (che però, quasi sicuramente, verranno sottoscritte da Artemide) da parte degli altri soci (il temine per la sottoscrizione è fissato al 30/11/2010), diritto subordinato al rimborso al Socio Artemide, che ha provveduto alla copertura di parte delle perdite, delle somme versate a tale titolo (circa 500 mila euro).

    Come risulta dalla lettera inviata dalla Società agli azionisti, l'esborso totale per ogni azionista che volesse riconfermare la propria partecipazione sarebbe quindi dato dalla somma dei due valori (capitale sociale + finanziamento) più eventuali quote inoptate. Decisione che comporterebbe ovviamente un ulteriore versamento di quattrini da parte del nostro Comune (abbiamo stimato - al ribasso - l'onere per il Comune che dovrebbe aggirarsi attorno ai 50 mila euro) e che, come previsto dal TUEL, spetta esclusivamente al Consiglio Comunale e non al Sindaco!

    Di una cosa siamo certi però, indipendentemente da come si chiuderà il capitolo ricapitalizzazione il segno nelle tasche dei Selleresi TSN l'ha lasciato e continuerà a lasciarlo per molti anni, visto che ora ci troviamo a dover pagare un mutuo di 200 mila euro a fronte di un investimento che si è dimostrato ampiamente fallimentare.

    Fonte: www.damiolini.it | vai alla pagina

    Argomenti: enti locali, Biomasse, Sellero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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