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«La manovra del governo uccide la sanità pubblica»
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(20 luglio 2010) - fonte: felicebelisario.it - inserita il 21 luglio 2010 da 31
Dopo insegnanti, forze dell’ordine, ricercatori, pubblico impiego ed enti locali, gli ultimi in ordine di tempo a scendere in piazza per protestare contro la scriteriata manovra finanziaria imposta dal Governo con il voto di fiducia sono i vigili del fuoco, mentre ancora riecheggiano gli allarmanti slogan urlati con disperazione dai camici bianchi.Già, perché quando parliamo di una manovra da 25 miliardi di euro non possiamo illuderci che non venga toccata la Sanità, un settore che da solo influisce per ben l’80% sui bilanci regionali; ed infatti questo perspicace ed accorto Governo ha pensato bene di dare una sforbiciatina anche al settore sanitario, con ritocchi che hanno però interessato in maniera differente lo Stivale, penalizzando soprattutto il Mezzogiorno.
Una sorta di differenziazione tra un’Italia di serie A ed una di serie B, l’applicazione perfetta del “modello Lega” che vorrebbe l’Italia divisa in due: continuerà ad esserlo anche nel settore sanitario.
La verità é che questo Governo non si é risparmiato su nulla pur di far cassa e le menzognere rassicurazioni del Ministro della Sanità sono solo l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini contribuenti.
Fazio vorrebbe infatti far digerire la manovra sanitaria come una sacrosanta lotta agli sprechi, ma la sua é francamente una chiave di lettura del tutto superficiale, dal momento che si tratta solo e soltanto di tagli finanziari che indeboliranno gli ospedali pubblici ed i servizi vitali che essi rendono ai cittadini.
La carenza di 30mila medici nei prossimi 4 anni e il licenziamento della metà dei precari impegnati in attività fondamentali, a partire dal Pronto Soccorso, si rifletterà immancabilmente in una caduta qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate, con liste di attesa destinate a misurarsi in semestri.
A dispetto di un Governo sempre più cieco, credo sia doveroso difendere chi crede nella Sanità pubblica e chi quotidianamente opera in condizioni sempre più disagiate negli ospedali e nei servizi territoriali per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute. Per far questo i partiti devono smetterla di nominare nelle aziende sanitarie Direttori Generali spesso incapaci e dediti al malaffare.
Fonte: felicebelisario.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi