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Dichiarazione di Daniela SBROLLINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

650 lavoratori precari di questure e prefetture perderanno il lavoro. Una vergogna, si colpiscono sempre i più deboli.

  • (08 luglio 2010) - fonte: partitodemocraticoveneto.org - inserita il 08 luglio 2010 da 31

    Una interpellenza parlamentare al Ministro dell’Interno per chiedere quale sarà il destino dei 650 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato e assegnati agli uffici delle questure e allo sportello unico per l'immigrazione presso le prefetture. L’ha presentato, oggi, in aula a Montecitorio, la deputata del Pd Daniela Sbrollini. “ Il 2 gennaio 2008 – dice l’on. Sbrollini - si è proceduto all'assunzione a tempo determinato di 650 persone attraverso un concorso pubblico. Le 650 persone (con contratto in scadenza a fine 2010), prestano servizio presso gli sportelli unici per l'immigrazione delle prefetture e presso gli uffici immigrazione delle questure, dove risultano essere indispensabili per espletare l'ordinaria attività degli uffici territoriali del Governo.

    L'importanza, la serietà e la professionalità con cui questi lavoratori quotidianamente operano sono rilevate dalle diverse note di merito che sono state indirizzate loro da parte di diversi questori e prefetti, i quali hanno anche comunicato alle autorità del Ministero dell'interno di mantenere le 650 unità ancora in servizio ben oltre il 2010, dunque con una richiesta implicita di stabilizzazione di queste figure. Il Governo, però, fino a questo momento non ha fornito risposte in merito”. In Aula, a Montecitorio, all’interpellanza dell’on. Sbrollini, ha risposto il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma, il quale ha chiarito che “La stabilizzazione invocata non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico, che ha portato ad interventi di eccezionale rigore”.

    “Una risposta che considero insoddisfacente – replica l’on. Sbrollini - perché ogni volta si risponde che non c'è la possibilità di stabilizzare i lavoratori e le lavoratrici a causa della crisi economica. Ma le manovre finanziarie continuano a tagliare sempre sugli stessi settori e a colpire sempre i più deboli. Sono veramente sconcertata da questa risposta, e peraltro, purtroppo, non è la prima volta. Considero davvero grave quello che sta succedendo, perché vuol dire non valutare le ricadute negative sul tessuto sociale del Paese e vuol dire interrompere l'erogazione di un servizio fondamentale, come quello garantito da questi lavoratori. Significa anche non riconoscere a queste persone il lavoro e l'esperienza che hanno costruito finora sul campo e non mi spiego come si possa fare un concorso, investendo dunque anche dei soldi, e poi però annullarlo di fatto con la mancata assunzione del personale”.

    Fonte: partitodemocraticoveneto.org | vai alla pagina

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