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Dichiarazione di Marco CAPPATO
Lettera aperta ai socialisti.
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(09 dicembre 2009) - fonte: Terra - inserita il 09 dicembre 2009 da 31
Le elezioni regionali cadono in un momento di accelerazione del degrado istituzionale del nostro Paese. Ci rivolgiamo a voi Socialisti - organizzati e non, attivi o “in attesa”- perché riteniamo possibile, e quindi doveroso, usare questo appuntamento per rilanciare nel Paese un’alternativa riformatrice alla quotidiana rissa tra capipartito.Nella stagione che vide la nascita dell’entusiasmante progetto della Rosa nel pugno, chiarimmo insieme che non si trattava di unire spezzoni “socialisti”, “liberali”, “laici” e “radicali”, ma di proporre finalmente una sintesi di quelle grandi storie politiche, non attraverso un’opera di riverniciatura ideologica come quella che continua ad appassionare ex Pci ed ex Dc nel Partito democratico, ma su obiettivi di profondo cambiamento dello Stato, dei partiti, del livello di libertà individuale e qualità democratica.
Alla base di quel tentativo c’era la necessità di porre l’esigenza “liberale” del diritto e della giustizia come grande questione sociale - e socialista! - del nostro tempo, a partire dal dissesto del sistema giudiziario italiano che travolge milioni di famiglie.
Marciammo a Natale per l’amnistia contro l’impunità delle prescrizioni, e lanciammo al Paese segnali dirompenti per la riforma laica dei diritti civili e di modernizzazione del welfare a favore degli esclusi. Dopo che quel progetto fu stroncato sul nascere dalla reazione del Regime, oggi, di fronte a un Pdl a leadership leghista che disattende ogni promessa liberale e sociale, a partire da quella sul taglio delle tasse, il Partito democratico è paralizzato dal conflitto tra “dialoganti” con Berlusconi e “intransigenti”, privo di un progetto alternativo di riforma e condannato alla subalternità, cioè a rappresentare la gamba debole della conservazione di un sessantennio, sempre meno democratico, al quale è urgente porre fine.
Ci rivolgiamo a voi perché riteniamo esista la possibilità di dare corpo a un progetto in grado di rompere i veti incrociati alle riforme. Possiamo infatti oggi, in vista delle elezioni regionali, realizzare l’aggregazione delle energie socialiste, radicali e ambientaliste, laiche, liberali e repubblicane, in una proposta elettorale che veda i nostri rispettivi simboli presenti “in coalizione” nelle regioni italiane, esprimendo anche candidati autonomi alla presidenza delle Regioni.
In particolare, con la partecipazione del simbolo verde del “sole che ride”, del simbolo socialista e del simbolo Bonino- Pannella. Decisione che rappresenterebbe la continuazione ideale del grande tentativo della Rosa nel pugno, in sintonia con quel movimento ecologista europeo che pone la questione ambientale al cuore dei rapporti sociali, produttivi e del lavoro, liberandola dalla marginalità ideologica alla quale pure in Italia è stata troppo a lungo confinata. Anche per questo affidiamo questa lettera a Terra, a pochi giorni dalla riunione degli Stati generali dell’Ecologia del 12 dicembre promossi dai Verdi e alla quale parteciperemo. Conosciamo le obiezioni che ci vengono sollevate sulla base delle esigenze di “schieramento” all’interno della partitocrazia italiana.
Sappiamo bene come nel centrodestra per i socialisti sia innanzitutto sentita l’esigenza di “pesare” nei rapporti di forza della maggioranza. Così come siamo consapevoli della necessità, per i socialisti che fanno riferimento al centrosinistra, di difendere uno spazio nel recinto del Partito democratico, magari attraverso l’appendice di Sinistra e libertà.
Come Radicali, abbiamo dimostrato di non cedere a tentazioni identitarie quando abbiamo accettato di subire il veto su Pannella, D’Elia e Viale per non offrire la soddisfazione - in particolare Oltretevere - della nostra esclusione dal Parlamento. Ma renderemmo ora un cattivo servizio al Partito democratico, nei cui gruppi parlamentari pur siedono i nostri eletti, se ci rassegnassimo a subire una politica incapace di qualsiasi scatto liberale sulla giustizia, l’economia, la politica internazionale, la laicità; se accettassimo che la preferenza del Pd per l’Italia dei valori, dimostrata con l’apparentamento del simbolo alle elezioni, si aggravi e stabilizzi come “scelta strategica”, così come “strategica” è la convergenza con il Pdl su Gheddafi e Putin, o su D’alema candidato di Berlusconi nella Ue.
Continuando a ritenere necessaria la creazione di un grande “Partito democratico”, e di un grande “Partito conservatore-repubblicano” all’americana, non avremmo esitazioni a stringere alleanze che ci possano avvicinare a questo obiettivo e alla realizzazione di una vera alternativa antipartitocratica in Italia. Ma riteniamo che la praticabilità di un tale progetto dipenda innanzitutto dalla capacità di presentare al Paese, all’opinione pubblica, una nostra comune proposta di coalizione Socialisti- Verdi-Bonino/Pannella, di convergenza delle ormai secolari e gloriose storie laiche, liberali ed europee.
Insieme avremmo certamente il dovere di confrontarci con questo Partito democratico, volti a conquistare un grande accordo politico nazionale con il Pd che non si riduca all’accettazione di marginali concessioni nel sottopotere regionale; ma anche pronti al suo contrario, cioè ad avviare un grande scontro politico per la leadership riformatrice di questo Paese, che guardi anche oltre la scadenza delle regionali. Fatevi vivi, e al più presto.
Marco Cappato e Mario Staderini
Fonte: Terra | vai alla pagina » Segnala errori / abusi