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Dichiarazione di Gianni ROSSONI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Lista di elezione: FI)  - Assessore Regione Lombardia (Partito: FI)  - Vicepres. Regione Lombardia (Partito: FI) 


 

I precari? La rivoluzione viene dal patto Gelmini-Formigoni

  • (09 settembre 2009) - fonte: Il Sussidiario - inserita il 09 settembre 2009 da 10474

    Non è un intervento di assitenzialismo, né un “rattoppo tardivo” come alcuni vanno definendolo. L’accordo siglato tra Regione Lombardia e ministero dell’Istruzione è quanto di più innovativo possa esservi per rendere più efficiente il sistema scuola del nostro territorio. Saranno un massimo di duemila gli insegnanti e gli operatori ATA che lo scorso anno hanno lavorato con contratto a tempo determinato per supplenze annuali e che saranno reimpiegati quest’anno per rendere più ricca e all’avanguardia l’offerta formativa delle scuole lombarde. Dall’attività di orientamento a quella contro la dispersione scolastica, dal recupero e approfondimento disciplinare al supporto nell’inserimento di studenti stranieri all’accompagnamento dei ragazzi disabili: saranno questi i temi su cui si cimenteranno i cosiddetti precari reintegrati con l’accordo Gelmini-Formigoni.

    La partnership tra governo e Regione Lombardia suggellata ieri segue quanto annunciato nelle scorse settimane dal presidente Roberto Formigoni alla platea del Meeting di Rimini e permette di raggiungere un duplice obiettivo: garantire il 100% dello stipendio a chi aveva una supplenza annuale l’anno scorso e utilizzare, allo stesso tempo, le medesime persone in un lavoro che arricchisce la qualità degli Istituti. Da non dimenticare che i docenti coinvolti nell’attuazione dell’accordo si vedranno riconosciuti il medesimo punteggio previsto per chi ha avuto confermata la supplenza annuale, oltre ad essere data loro la possibilità di svolgere supplenze brevi e saltuarie nelle scuole di assegnazione.

    La retribuzione di queste risorse umane è garantita dalla possibilità di sfruttare il contributo di disoccupazione (pari al 60% dello stipendio lordo per i primi 6 mesi e al 50% per gli ulteriori due) a cui si somma un investimento di risorse regionali pari a 15 milioni di euro, così da raggiungere il 100% della retribuzione. Si ricalca in tal modo l’accordo Stato-Regioni sugli ammortizzatori sociali in deroga che prevede un sussidio “attivo” per chi è senza impiego. Si punta, cioè, ancora una volta, sulla volontà delle persone di rimanere attive nella società, sulla loro voglia di far leva su competenze che possono ampliarsi e migliorarsi. Al tempo stesso si favorisce un supporto importante agli istituti lombardi in quelle attività che richiedono un impiego consistente e qualificato di personale, ma sulle quali, nella maggior parte dei casi, si riscontra una certa carenza strutturale. Insomma, una piccola rivoluzione da prendere a modello.

    Resta comunque aperto – e irrisolto – un tema di spinosa attualità: il processo di reclutamento del corpo insegnante in Italia. Il precariato di oggi, infatti, nasce dalla mancata programmazione dei posti necessari nella scuola e dall’assenza di concorsi ordinari da parecchio tempo. Scelte, queste, che hanno impedito la selezione dei docenti migliori generando aspettative al posto fisso quasi sempre insoddisfatte. Il percorso abilitante universitario a numero chiuso annunciato dal ministro Gelmini al Meeting di Rimini è certamente la via maestra per uscire dall’impasse, perché opera una valutazione degli aspiranti docenti riducendo al contempo la piaga del precariato.

    Fonte: Il Sussidiario | vai alla pagina

    Argomenti: regione Lombardia, precariato, ammortizzatori sociali, ministero pubblica istruzione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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