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Dichiarazione di Fabio RAMPELLI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

Foro Italico e Mondiali Nuoto - Fabio Rampelli (Pdl-An): "Tor di Quinto come Wimbledon"

  • (09 settembre 2008) - fonte: Comunicato Stampa - inserita il 09 settembre 2008 da 180
    «Il Foro Italico è patrimonio dell'umanità e ogni sua trasformazione deve essere rispettosa del complesso monumentale razionalista dal valore inestimabile e della vocazione sportiva da cui scaturisce».

    Così, Fabio Rampelli, architetto e deputato del Pdl, spiega così il suo no al progetto di un nuovo Centrale del tennis al Foro Italico in cemento armato o rivestito di piastrelle di alluminio satinato. L'ex nuotatore azzurro, intervistato oggi da Gazzetta e Corriere dello Sport, fa chiarezza dopo giorni di disinformazione sulla vicenda: «innanzitutto occorre precisare che per ospitare i Campionati del Mondo di nuoto 2009 non servono altro che due strutture temporanee smontabili, come quelle che furono realizzate nella precedente edizione del 1994. Questo evento quindi non può rappresentare il pretesto per scaricare su un gioiello di architettura italiana studiato in tutto il mondo una cubatura agghiacciante e offensiva per la capitale».

    «Resta misteriosa – sottolinea Rampelli - la ragione per la quale, mentre noi criticavamo la realizzazione della seconda città dello sport di Tor Vergata, altri si trinceravano in un complice silenzio, consentendo a Veltroni di mettere in cantiere la più grande utopia del suo duplice mandato: il progetto avveniristico di Calatrava, passato in poco tempo da 140 milioni di euro a 1 miliardo, con il risultato sconcertante che in quella landa desolata ubicata al confine con Valmontone non si farà neppure una gara di nuoto. Sarebbe forse giusto invocare un'indagine della magistratura amministrativa per capire chi e perché abbia sbagliato le previsioni».

    «Altro discorso deve farsi per gli Internazionali di tennis – aggiunge Rampelli -, evento che vorremmo rilanciare con la collaborazione di tutti i soggetti interessati. Se si vuole realizzare una struttura nel complesso del Foro italico ci sono solo due soluzioni: un altro centrale temporaneo a costi contenuti o uno stadio permanente a raso (cioè in cavea come il Pallacorda). Proposte più impattanti, come un palazzetto polifunzionale in cemento armato e un nuovo villaggio del tennis pertinenziale, sono legittime ma fattibili solo se delocalizzate. Da questo punto di vista abbiamo ricevuto, anche grazie alla collaborazione di Italia nostra, la proposta dell'area di Tor di Quinto cui siamo affezionati anche a causa dei noti tristi eventi delittuosi legati alla locale Stazione ferroviaria. Creare, nel luogo simbolo del degrado urbano e dell'insicurezza, un progetto di riqualificazione e di nuova impiantistica sportiva, a 200 metri dallo Stadio dei Marmi, dovrebbe essere motivo di collaborazione e di orgoglio per tutti. Abbiamo fatto le prime verifiche e constatato che quella superficie riuscirebbe a ospitare strutture grandi quanto il Roland Garros o Wimbledon. Siamo comunque fiduciosi che si possa trovare la quadra tra le istituzioni interessate, nell'interesse della città».

    Fonte: Comunicato Stampa | vai alla pagina
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