Ti trovi in Home  » Politici  » Andrea Marcucci  » Così Bondi ha azzerato anni di lavoro

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Andrea Marcucci

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Così Bondi ha azzerato anni di lavoro

  • (06 giugno 2008) - fonte: Il Tirreno - inserita il 13 giugno 2008 da 2746
    Il primo atto ufficiale del governo, il famoso decreto Tremonti approvato nel consiglio dei ministri riunito a Napoli, crea pesanti ripercussioni sul sistema culturale italiano. Naturalmente è la Toscana, per l’importanza e l’estensione del suo patrimonio, che rischia di pagare il conto più salato. In un solo colpo, il governo ha azzerato 3,4 milioni di euro per le istituzioni culturali, un investimento necessario per garantire la sopravvivenza di realtà importanti quali l’Accademia della Crusca. La scure di Tremonti si è abbattuta anche sul Festival Puccini, proprio nell’anno delle celebrazioni del 150º anniversario della nascita del Maestro, un evento già venduto in tutto il mondo in abbinata con il nuovo teatro di Torre del Lago. Avevamo previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro proprio per la stagione concertistica, raccogliendo anche le indicazioni del comitato nazionale Puccini, presieduto dal cavalier Bruno Ermolli. Il ministro Bondi, nei giorni scorsi in Commissione cultura al Senato, non ha speso una parola sull’argomento. Deve essere chiaro a tutti che la soppressione di quel finanziamento mette a repentaglio lo svolgimento stesso del Festival, a dieci giorni dal suo inizio, sottoponendoci ad una ‘figuraccia’ su scala internazionale. Ho comunicato al ministro la mia disponibilità a sostenere in Parlamento un intervento urgente che consenta di celebrare Puccini nelle sue terre d’origine, con l’obiettivo, tra gli altri, di attrarre turismo colto per un appuntamento così sentito in tutto il mondo. Altro motivo di preoccupazione è il taglio di 45 milioni, che avevamo inserito nel codice del paesaggio, per interventi di ripristino di territori degradati. Una norma molto importante, che abbiamo varato sull’onda del caso Monticchiello, per meglio difendere l’unicità del paesaggio italiano. E’ chiaro che c’è un problema di attitudine nei confronti della cultura: con l’allora ministro Rutelli, abbiamo lottato per trovare fondi essenziali al rilancio e alla tutela del nostro patrimonio, è preoccupante come il nuovo governo in pochi giorni abbia azzerato tutto. E’ un danno per il sistema economico del paese, particolarmente profondo in Toscana, la cultu ra genera ricchezza, attira turismo qualificato, favorisce la nascita di nuove imprese e di nuovi servizi. Gli investimenti culturali devono crescere, non diminuire. Per questo non ho problemi a fare una cosa inusuale in Italia: appoggiare il ministro Bondi in tutte le sedi in cui sarà necessario difendere gli stanziamenti ora eliminati. Dirò di più e fuor di retorica, sarei felice di fare questa battaglia con i tanti esponenti del centro destra che nella scorsa legislatura mi hanno stimolato a fare di più come il senatore Marcello Pera, con i parlamentari eletti in Toscana, con i sindaci di Lucca e di Viareggio, che hanno condiviso in pieno il metodo e i risultati bipartisan ottenuti con le celebrazioni di Puccini. Temo una sottovalutazione generale di quello che sta succedendo. Se non ce ne fosse bisogno, un ulteriore segnale di allarme viene dai tagli operati sul cinema (100 milioni di euro in meno con l’abolizione del tax credit e delle risorse a favore delle sale), proprio pochi giorni dopo i successi di Cannes. In 20 mesi di attività ai beni e alle attività culturali, abbiamo lavorato concretamente per rafforzare il peso delle nostre istituzioni. Cito soltanto due importanti provvedimenti che siamo riusciti ad approvare. La riforma del ministero ispirata ai criteri della competenza e della professionalità. Regole che ci hanno consentito di nominare 216 Soprintendenti (con rotazione di personale già dipendente), rispettando le procedure di legge. Tali nomine sono ora ‘congelate’ dal ministro Bondi, con l’effetto paradossale che oggi in Italia non c’è un Soprintendente nel pieno delle sue funzioni. Ci rendiamo conto di che cosa significhi? Anche in questo caso mi auguro che prevalga il buon senso e sia possibile un rapido ritorno alla normalità. Altro provvedimento importante che abbiamo assicurato alla Toscana è l’autonomia amministrativa e gestionale dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, un istituto di eccellenza che grazie a tale intervento può ricorrere a committenze con fondazioni, enti pubblici e privati. Purtroppo anche in questo caso ho qualche motivo di preoccupazione; in commissione al Senato il ministro Bondi ha ipotizzato una forte integrazione tra l’Istituto centrale per il restauro di Roma e l’Opificio. Non vorrei che fosse la premessa per un passo indietro rispetto all’autonomia di Firenze che avevamo garantito. Tanti fronti aperti quindi, per questo mi auguro che nei prossimi giorni, a partire dalla replica che il ministro Bondi farà nelle commissioni cultura della camera e del senato, almeno qualche nuvola possa diradarsi. In caso contrario, la Toscana dovrà affrontare un’altra pesante emergenza. La mia disponibilità, con gli amministratori di tutti gli schieramenti e con gli operatori, è per difendere la cultura, che è un veicolo di ricchezza per tutta la regione.
    Fonte: Il Tirreno | vai alla pagina
    Argomenti: beni culturali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato