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» "I MORTI SONO TUTTI UGUALI"...CARO SINDACO...
Luca ZAMBIANCHI in data 26 aprile 2008
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» Discorso pronunciato in occasione della Cerimonia per la 63esima Festa della Liberazione
Luciano D'alfonso in data 25 aprile 2008
Dichiarazione di Luca ZAMBIANCHI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Forlì (FC) (Lista di elezione: FI)
"I MORTI SONO TUTTI UGUALI"...CARO SINDACO...
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(26 aprile 2008) - fonte: Blogger.com - inserita il 30 maggio 2008 da 1059
Sono rimasto molto colpito dal discorso fatto dal nostro sindaco il giorno 25 aprile, in piazza Saffi a Forlì . Non condivido assolutamente il passaggio che sentenzia che i morti non sono tutti uguali, “ c’ era chi combatteva e moriva per la libertà dai nazifascismi e c’ era chi aveva scelto la lotta sbagliata. Se si dimentica questo il passo verso chi nega pure che ci sia stato l’ Olocausto è breve…”. Il sindaco deve dico deve rispettare i caduti di una e dell’altra parte. Deve essere neutrale come un arbitro imparziale condannando la guerra fratricida e l’ odio che ha devastato le persone, non dare giudizi spicci, superficiali, di effetto e non meditati a sufficienza che riguardano la morte di persone che credevano tutte da ambo le parti in ideali che adesso non esistono più. Screditare gli uni a favore degli altri non fa altro che aumentare l ‘ acredine che ancora esiste tra quelle poche persone che credono in qualche cosa. Il sindaco ricorda che i luoghi dove caddero i partigiani sono da ricordare e visitare perché lì è nata la costituzione. Lungo la cervese, la strada statale che porta da Forlì al mare, nei pressi di Carpinello c’è un cippo alla memoria di 10 persone fucilate dai nazisti perché un partigiano aveva ucciso un tedesco motorizzato tendendogli una trappola. Forse se quelle persone potessero parlare esprimerebbero un parere leggermente diverso dal suo, signor sindaco, sia nei confronti di quel partigiano sia nei confronti di quel gesto che si sapeva benissimo quali conseguenze avrebbe portato. Così come il sentimento che possono portare dentro di loro i parenti di tutte quelle persone trucidate, a certe parole pronunciate si sentirebbero un certo brivido scorrere dentro di loro. Tra quelle persone c’ era anche mio nonno.
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