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Dichiarazione di Maurizio FERAUDO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Calabria (Lista di elezione: IdV) 


 

“Il Sindaco di Acri prenda atto della crisi”

  • (23 aprile 2008) - fonte: Nuova Sibaritide - il portale online della Sibaritide e del Pollino - inserita il 23 aprile 2008 da 1628
    “Ciò che si è verificato nella seduta del Consiglio comunale di Acri tenutasi martedì scorso è l’ennesima conferma di un malessere che ha investito, da tre anni a questa parte, la vita politico-amministrativa dell’importante centro montano. La maggioranza consiliare non è più tale, se è vero, come è vero, che nel civico consesso alla stessa sono mancati i numeri necessari per abrogare la Commissione Edilizia. Un fatto, questo, che non stupisce affatto, poiché l’attuale maggioranza è di fatto diventata, e non da adesso, agonizzante, tale da non garantire alla comunità acrese la giusta guida amministrativa”.
    “Il Sindaco Coschignano, come sostenuto senza mezzi termini, durante i lavori consiliari, anche dal capogruppo del Pd, Lupinacci, deve prendere atto della situazione venutasi a creare: una maggioranza che non esiste più. Sin dalla sua elezione, avvenuta ormai tre anni fa, Coschignano ha di fatto alzato un muro di gomma nei confronti di chi, come il sottoscritto, rappresentante del territorio in Consiglio regionale, ha tentato in tutti i modi di avviare una stagione di dialogo e di sviluppo per la città di Acri ed il suo hinterland. Sarebbe impossibile rammentare tutte le mancate occasioni di confronto e di crescita, anche in termini di utilizzo dei fondi statali e comunitari, venutesi a determinare a seguito dei reiterati comportamenti del primo cittadino di Acri, il quale preferisce interloquire esclusivamente con esponenti del suo stesso colore politico anziché aprire un dialogo comune con tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, ivi compreso il sottoscritto, a prescindere dalla tessera di partito”.
    “Al Sindaco Coschignano, pertanto, mi rivolgo affinché lo stesso prenda atto della situazione di crisi irreversibile ormai venutasi a creare nella città di Acri, tale da impedire lo sviluppo che la comunità legittimamente attende e, peggio ancora, la perdita di importanti occasioni di crescita reciproca e di preziosissime risorse finanziarie, a tutto svantaggio della comunità amministrata”.

    Fonte: Nuova Sibaritide - il portale online della Sibaritide e del Pollino | vai alla pagina
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