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Dichiarazione di Francesco GIORDANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Giordano a Vicenza «Sinistra sempre contro la nuova base Usa»

  • (02 aprile 2008) - fonte: Liberazione - inserita il 02 aprile 2008 da 1488
    «Con Hullweck e Calearo l'americanizzazione è iniziata»

    Dal Molin Tomaso fu un pilota militare acrobatico, vicentino, inabissatosi a soli 28 anni nel Lago di Garda. Era il 1930. Inevitabile che l'Aeroclub della sua città portasse il suo nome. Meno prevedibile che quel nome settant'anni e passa dopo rappresenti il più forte conflitto della cittadina berica. Sull'area immensa dell'aeroporto Dal Molin, gli Usa vorrebbero costruire una nuova base militare per riunificare la 173ma brigata aviotrasportata, quella in azione nei teatri della guerra globale, ora sparsa tra la Germania e la base Ederle di Vicenza Est a 6-7 chilometri di distanza (mentre i capolavori palladiani che fanno di Vicenza un gioiello dell'Unesco sono ad appena un chilometro e mezzo in linea d'aria). Chi vuole addolcire ulteriormente la pillola - il suo nome è Costa, commissario ad hoc del governo Prodi, già sindaco di Venezia, ministro del primo centrosinistra e grande sponsor di grandi opere - va dicendo in giro che la progettata tangenziale Nord che collegherebbe i due siti militari sarebbe una "compensazione" per la città. Invece, proprio come la nuova base, andrebbe a insidiare la seconda falda acquifera del Veneto e si srotolerebbe in un territorio già bello che martoriato. Vicenza è la più inquinata città della Regione, terza in Italia per polveri sottili. Davvero ha bisogno di simili regali? Da qualsiasi lato venga affrontata, la questione del Dal Molin è quella che, nell'immaginario e nel vissuto, riassume le questioni su cui si fonda il programma della Sinistra l'Arcobaleno. Pace, ambiente, partecipazione, sicurezza, lavoro. A spiegarlo, all'ombra della Basilica Palladiana, ci sono Franco Giordano, Ciro Asproso, candidato sindaco per la Sinistra e Mariano Trevisan, da sempre attivissimo nel Presidio permanente e in lista per conto di Rifondazione. Evocata o meno nei discorsi dei dodici candidati sindaco, quella della base è comunque la "madre di tutte le questioni". E non solo a livello locale. «Qui o altrove - premette Giordano - è stata una scelta sbagliata. E ha rappresentato il primo vero conflitto all'interno del governo Prodi. E' totalmente infondata dal punto di vista dei fini e da quello della relazione con il territorio. Qui è iniziata la rottura tra Prodi e un bel pezzo di popolo dell'Unione». E non sfugge al segretario del Prc la novità del grande movimento popolare che si batte contro la base da quasi due anni. Vicenza è la patria della Lega. Ma è anche la terra in cui sono nate esperienze come i Beati i costruttori di pace. E il movimento "no base" è fatto da diverse culture che, a loro volta, hanno incrociato il pacifismo. «E noi - spiega Giordano riferendosi al nuovo soggetto unitario arcobaleno - facciamo riferimento a quelle culture». La notizia del giorno sono le rassicurazioni del presidente di una delle grandi coop rosse che si sono aggiudicate l'appalto da 245 milioni del Genio della Us Navy e che, a mezzo stampa locale, fa sapere alle ditte vicentine di stare tranquille: ci saranno corsie preferenziali nella scelta delle forniture e per i subappalti la partita è ancora aperta. I cronisti locali, a caccia di contraddizioni "a sinistra", chiedono a Giordano se non si senta turbato dall'esito di quell'appalto. «Coop rosse? - scherza - non esageriamo!». In realtà quello che definisce come lo «snaturamento della ragione sociale della cooperazione, l'omologazione alla natura di mercato dell'economia» è una delle facce di quell'americanizzazione che Giordano e la Sinistra leggono nel nuovo scenario disegnato dall'irruzione sulla scena del Pd: «E qui il Pd ha scelto Calearo». Proprio l'ex-presidente di Federmeccanica è stato presentato in pompa magna da Veltroni alla Fiera di Vicenza, senza un cenno al Dal Molin. Calearo è stato grande sponsor della nuova base. Assieme a Hullweck, ex camicia nera, poi camicia verde, poi doppiopetto blu e sindaco uscente di Fi. E assieme andranno a Roma in schieramenti apparentemente contrapposti. Tutt'e due, cinque anni fa, erano alla prima cena segretissima offerta dall'allora console Usa di Milano, Grace, alle categorie produttive. Piatto forte di quella sera: la tangenziale Nord, gli appalti della nuova base e il rilancio dell'aeroporto in rosso perenne. Più l'abbattimento del dazio per l'oreficeria vicentina che subiva la concorrenza di turchi e israeliani. «Se non è americanizzazione questa!», sbotta Giordano garantendo l'appoggio della Sinistra l'Arcobaleno alle future mobilitazioni contro la nuova base. «L'unico antidoto a questo scenario è la costruzione di una sinistra vera perché vogliamo investire sulla partecipazione popolare». Attorno al segretario del Prc ci sono due parlamentari, Gino Sperandio, segretario regionale di Rifondazione e Lalla Trupia (Sd), tra i punti di riferimento dell'opposizione parlamentare al progetto Usa. E c'è il candidato sindaco dell'Arcobaleno che nota con efficacia che la battaglia forse sarà più facile se le destre non saranno al governo della città. I sondaggi danno il Pd a pochi punti dal Pdl, 39 a 42. In mezzo ci sono parecchie liste civiche, la Sinistra e la lista del presidio permanente No Dal Molin.

    Cecchino Antonini da Liberazione
    Fonte: Liberazione | vai alla pagina

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