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Dichiarazione di Sergio REOLON

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Belluno (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

Borse di studio, Trento sconfina e Reolon s’infuria.

  • (29 gennaio 2008) - fonte: Corriere del Veneto - Federico Nicoletti - - inserita il 10 febbraio 2008 da 31
    Viaggi all’estero , Dellai inserisce gli studenti di alcuni Comuni veneti secessionisti tra i beneficiari. Ed è polemicaVeneziaLa censura è durissima. “E’ un attacco che contraddice completamente la linea di collaborazione con noi e la Regione Veneto che Dellai aveva tenuto sin qui.” Non usa mezzi termini Sergio Reolon, presidente della Provincia di Belluno, sulla vicenda delle borse di studio per l’estero, destinate agli studenti di terza superiore, che la Regione Trentino Alto Adige ha destinato quest’anno non solo ai propri alunni, ma anche a quelli di quattro comuni confinanti veneti: i bellunesi Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo e il vicentino Pedemonte. Una piccola vicenda in sé – le borse per un anno sono 60 e chissà se ci saranno studenti veneti ad usarle – che suscita però l’ennesimo vespaio politico sui confini. Perché i Comuni veneti che hanno avuto il placet sono tutti “secessionisti” (i tre bellunesi hanno detto sì con il referendum del 28 ottobre al passaggio in Alto Adige e Pedemonte terrà il suo per il Trentino il 9 marzo), ma sono solo una parte di quelli che hanno chiesto di passare il confine. E l’esclusione dell’Altopiano di Asiago e dei bellunesi Lamon e Sovramonte dai benefici delle borse di studio pare tanto, a questo punto, un’anticipazione della scelta sul sì e il no che trentini e altoatesini dovranno fare sui transfughi. Con un’aggravante: mentre il Governatore dell’Alto Adige, Luis Durnwalder, non ha mai nascosto il suo favore per la causa dei ladini di Cortina. Livinallongo e Colle, il collega trentino, Lorenzo Dellai, che è anche presidente della Regione Trentino Alto Adige, si era astenuto sin qui dai giudizi, aprendo invece un fronte di collaborazione con il Veneto che aveva portato all’accordo di costituire un fondo per sostenere progetti transfrontalieri. E per questo la posizione del Governatore trentino, che aveva scritto prima di Natale da presidente della Regione la lettera ai sindaci informandoli della novità, sta creando più di un imbarazzo. “Non è stata fatta nemmeno una delibera. Si tratta di una semplice lettera che ho scritto ai sindaci di alcuni Comuni che storicamente appartenevano al Trentino – ha spiegato Dellai -. Nessuna invasione di campo ma la prosecuzione di rapporto di buon vicinato che vede Trentino e Veneto coinvolti nel progetto per finanziare iniziative di confine”. La spiegazione però non convince Reolon: E’ un’entrata a gamba tesa contro il Veneto e Belluno, contro la dignità dei bellunesi. Se l’iniziativa fosse stata inserita nella collaborazione tra aree di confine sarebbe stata la benvenuta;ma così è un’ingerenza nel territorio del vicino, in cui i Comuni vengono discriminati su basi storiche ed etniche. Ne ho parlato col ministro Lanzillotta, che si è detta sconvolta, l’ho spiegato anche direttamente a Dellai, a cui ho chiesto di ripensarci. Credo che sia caduto in una leggerezza; ma su questo fronte non ce ne possono essere: una decisione così può creare uno sconquasso nella mia provincia.” Sconquasso o no certo le reazioni dei Comuni ammessi ed esclusi sono diverse. “ A prescindere dal referendum, ci ha fatto piacere, e l’ho scritto nella mia risposta a Dellai, che Trento ci consideri come i fratellastri che un tempo appartenevano al Trentino”, dice Daniele Carotta, sindaco di Pedemonte. “So che può esserci dietro un discorso politico. Me è un’opportunità che viene data ai nostri ragazzi e che non tocca il Comune: noi siamo stati solo informati”, aggiunge il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, neutrale sul nodo referendum. “E’ una fuga in avanti inopportuna, che non condivido – replica sull’altro fronte il primo cittadino di Sovramonte, Armando Scalet -. Qui si fanno figli e figliastri, contraddicendo l’accordo Trentino – Veneto, di cui, tra l’altro, aspettiamo da mesi di vedere la traduzione in pratica.”
    Fonte: Corriere del Veneto - Federico Nicoletti - | vai alla pagina
    Argomenti: secessione, Statuti Speciali per Provincie e Regioni, referendum | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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