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Dichiarazione di Pietro Di Stefano

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale L'Aquila (AQ) (Lista di elezione: DS) 


 

Vorrei evitare la querelle sulla intitolazione o meno di una strada a Bettino Craxi

  • (28 gennaio 2008) - fonte: il centro - inserita il 06 febbraio 2008 da 100
    Dopo il no del sindaco Cialente all'intitolazione di una strada dell'Aquila a Bettino Craxi decisa dalla precedente giunta Tempesta, il capogruppo del PD al Comune commenta: «Spero ci si possa fermare un attimo, prima che parta la solita polemica intorno a una figura politica che, comunque la si pensi, ha inciso notevolmente nella storia italiana» ha scritto Di Stefano. «Vorrei evitare la querelle sulla intitolazione o meno di una strada a Bettino Craxi come fatto che riproduca giudizi estemporanei sulla sua non semplice personalità politica.

    Noi infatti, per fasi molto complesse, non dobbiamo farci trascinare in questioni fuori dall'analisi politica, tentando di capire la figura e l'agire come ormai da anni gli studiosi stanno facendo. Sono contro giudizi sommari che possono soddisfare la propaganda ma non assolvono al compito di rimettere insieme le anime e la storia di questo nostro paese.

    Bettino Craxi era un riformista che aveva in mente un modello moderno della società, una visione innovativa dello Stato e ben aveva intuito la fine del sistema e la necessità di spendersi in riforme indispensabili e improcrastinabili per l'Italia.

    Tuttavia la sua figura è anche legata al ricordo di una fase politica che negli anni ottanta, con il Caf e il pentapartito, fece saltare i conti dello Stato e impresse un indirizzo che sfociò in quello che dai più viene ricordato come il periodo di tangentopoli. Però il politico non può essere liquidato in questo modo, per quello che seppe rappresentare per l'Italia a partire da Sigonella e per la questione palestinese.

    E' un compito che non tocca solo agli storici, ma anche alla sinistra italiana giacché credo che essa saprà ritrovare il senso di un agire comune se anche la questione Craxi non sarà più liquidata in modo sommario ed emotivo ma gli sia restituita la dimensione storica che gli appartiene».
    Fonte: il centro | vai alla pagina

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