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Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Questioni aperte in Europa

  • (29 giugno 2017) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 29 giugno 2017 da 32018
    Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato ospite da noi, alla Camera, per illustrare le posizioni dell’Italia in vista del Consiglio europeo che si sarebbe tenuto da lì a poche ore. È stata l’occasione per fare il punto della situazione a un anno dal referendum britannico. Doveva essere un anno orribile per l'Unione europea, ha ricordato Gentiloni, ma le previsioni non sono state del tutto rispettate, viviamo in un clima complicato, ma molte delle preoccupazioni si sono rivelate infondate. Ora, piuttosto, c’è da preoccuparsi della crescita dell'Eurozona che è migliore del previsto, ma a maggior ragione questo significa che non può essere soffocata da regole che sono state concepite in un periodo diverso e di difficoltà. L'Ue ha bisogno di una vera unione monetaria, di politiche del lavoro e degli investimenti, non bastano i numeri e i decimali: Europa significa lavoro, welfare, inclusione, crescita. Quindi, oggi, per il nostro presidente, l'edificio dell'Unione ha bisogno di essere cambiato. Per quanto riguarda, poi, i temi scottanti, Gentiloni ha detto che la minaccia del terrorismo è comune e ha bisogno di risposte comuni. Va perfezionato lo scambio di informazioni tra forze dell'ordine, va aumentata la pressione sui grandi player del web perché i fenomeni di radicalizzazione possono essere contrastati da chi detiene le chiavi di un numero così impressionante di dati. E poiché a margine del Consiglio europeo si discuterà anche dei criteri da adottare per il trasferimento da Londra ad altri Paesi dell'Unione di due grandi agenzie, quella che si occupa di banche e quella del farmaco, Gentiloni ha speso una parola di sostegno alla candidatura di Milano: la città ha tutte le carte in regola non solo dal punto di vista dell'importanza della filiera farmaceutica, ma anche della qualità della vita, della logistica, dei trasporti, della sede. Infine, una parola sul clima - abbiamo in parte sulle nostre spalle, non da soli, il compito di tenere aperta la strada che porta a contrastare il cambiamento climatico secondo una linea che abbiamo condiviso immediatamente con Macron e la Merkel poche ore dopo la decisione Usa di non riconoscersi più negli accordi di Parigi e la linea è della non negoziabilità – e soprattutto una sui migranti. In questo caso, per Gentiloni la velocità dell'Europa è drammaticamente al di sotto delle esigenze di governo e di gestione del fenomeno. Abbiamo bisogno di andare rapidamente verso una politica comune.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
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