Dichiarazione di Marco PERDUCA
La democrazia parla cinese perché ha la nonviolenza nella grammatica
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(07 ottobre 2014) - fonte: www.radicalparty.org - inserita il 07 ottobre 2014 da 861
Se i mezzi prefigurano i fini, allora a Hong Kong c'è da esser ottimisti. L'occupazione dei luoghi del potere dell'isola da parte di un eterogeneo movimento “politico” a favore di riforme democratiche ha dimostrato al mondo che un pezzetto di Cina è pronto per la democrazia. Il cosiddetto “movimento degli ombrelli” ha infatti dimostrato che è possibile coinvolgere il proprio avversario nella lotta per lo Stato di Diritto e la democrazia senza volerlo sconfiggere o umiliare.Praticando quotidianamente la disobbedienza civile e la resistenza passiva alcuni anche in sciopero della fame, i militanti per la democrazia di Hong Kong hanno dato una lezione al mondo e si son dati una lezione a se stessi. Ogni giorno, a tutte le ore, si tenevano riunioni della “Mobile Democracy Classroom”. In ogni angolo delle occupazioni c'erano oratori ascoltatissimi e applauditi, spesso salutati con belle risate. Il silenzio con cui gli astanti partecipavano era impressionante, come impressionate era l'ordine e la pulizia con cui l'occupazione è gestita da giovanissimi. Un'altra lezione, di vera e propria educazione civica.
La genuinità di queste manifestazioni, a cui partecipo assieme a Francesco Radicioni inviato di Radio Radicale, deve esser sostenuta dai democratici e liberali di tutto il mondo, affinché la democrazia possa finalmente parlare cinese. E grazie al “movimento degli ombrelli” può farlo molto prima di quanto Pechino non voglia.
Fonte: www.radicalparty.org | vai alla pagina » Segnala errori / abusi