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Dichiarazione di Andrea BOSSI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Casalpusterlengo (LO) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

FARMACIA COMUNALE, UN ANNO DI PAROLE E DI PROGETTI CHE RISCHIANO DI DISSIPARE UN PATRIMONIO PUBBLICO

  • (30 gennaio 2013) - fonte: Il Cittadino - inserita il 10 aprile 2013 da 20747
    Dopo un anno dalla decisione di vendere la Farmacia Comunale siamo precipitati in una fase di stallo. Torniamo a scrivere sul tema per chiedere delucidazioni e per continuare a far sentire la nostra contrarietà verso un’operazione dannosa per i casalini e per il nostro comune. Incominciamo con il chiedere doverosi chiarimenti nei confronti di recenti notizie. Fonti ben informate ci hanno riferito che l’amministrazione avrebbe l’intenzione di vendere la Farmacia Comunale all’Azienda Speciale Servizi. In questo modo l’Azienda di Via Fleming dovrebbe contrarre un mutuo del valore della farmacia, all’incirca di due milioni di euro, così aumentando notevolmente la sua situazione debitoria e affossando i suoi conti in maniera irrecuperabile. A questo non gioverebbero per nulla gli oltre 100.000 euro di utili annui prodotti dalla farmacia poiché questi già sono organici ai bilanci dell’ASSC. Se ciò che si sussurra fosse confermato, quello che quest’amministrazione sottoscriverà non sarà un accordo economico tra le parti ma l’epitaffio dell’ASSC e dei servizi socio sanitari erogati nel nostro comune. Sciagurata ci appare la logica che sottostà a questa manovra: far entrare soldi freschi subito per portare a termine qualche lavoro già promesso…e per questo si è fin disposti a sacrificare non uno ma bensì la sussistenza di due beni di notevole valore come la Farmacia Comunale e il complesso dell’ASSC. Su questo chiediamo chiarimenti a lei Sig. Sindaco per avere una risposta che fughi le nostre preoccupazioni e dissipi i dubbi . Vorremmo che finalmente chiarisca a noi, ma soprattutto alla città, quali sono gli indirizzi che intende seguire. Si prenda pure il tempo necessario per riflettere ma risponda; come in alcuni quiz televisivi le concediamo l’aiuto della chiamata a casa al suo plenipotenziario assessore al bilancio Mussida, che sicuramente saprà consigliarla ottimamente. Questo timore si somma ai precedenti dubbi sedimentatesi nell’anno trascorso dalla decisione di vendere la farmacia comunale. Procediamo per punti, in modo da essere chiari e evitare il rischio di essere fraintesi non tanto dai cittadini, che sembrano ben consapevoli della situazione, ma da alcuni amministratori che sovente si lasciano sfuggire dichiarazioni affrettate e poco corrette. - Sulla vendita della farmacia pende una perizia giurata di stima che ne ha fissato il valore sui 2.8 milioni: secondo le valutazioni di categoria, all’incirca un milione in più dell’attuale valore di mercato della nostra farmacia. Una sovrastima che in tempi di crisi non incoraggia per niente l’avvicinamento di acquirenti…infatti, non solo abbiamo alle spalle due bandi pubblici andati deserti, ma in questi mesi nessun soggetto interessato si è nemmeno avvicinato all’esercizio eseguendo il sopraluogo indispensabile per presentare un’offerta. Il tutto è molto strano per un’amministrazione fermamente decisa a vendere. Comunque, legalmente, davanti ad una perizia di stima di quel valore non si potrebbe assolutamente accettare una trattativa privata che scenda troppo in basso…da qui il nostro monito contro il rischio di svendita poiché si configurerebbero tutti gli estremi del danno erariale al Comune. - Diversi spauracchi sono stati descritti per giustificare il ricorso alla vendita: le liberalizzazioni, l’anticipazione delle scelte del legislatore che avrebbe reso la scelta inderogabile, la scarsa resa economica … spauracchi che nel giro di pochi mesi sono diventati tutti degli spaventapasseri. Non c’è alcun decreto liberalizzazioni o indirizzo attuale del legislatore che imponga agli enti locali la cessione delle farmacie comunali; il rendimento della farmacia casalina è ottimale, in crescita costante sino al 2011, nel 2012 è calata solo dell’1% a fronte di una contrazione del mercato del farmaco del 10% . - Altro mantra è stato quello riguardante la crisi delle casse comunali, casse che tuttavia hanno registrato negli ultimi tre anni entrate straordinarie per 7 milioni di euro…non male si direbbe. Certo sarebbe interessante vedere e sapere come queste risorse sono state impiegate per capire se è proprio così necessario e lungimirante sacrificare un servizio alla collettività florido e efficiente come la farmacia pur di fare altri incassi. In questi anni l’indebitamento comunale è sceso di 3 milioni per il pagamento delle tre rate dei mutui, dunque non certo un’operazione di alta contabilità. Al vaglio dell’ultimo bilancio il revisore dei conti certificava la stabilità economica casalina sostenendo che si hanno le carte in regola per confermare la stabilità anche nei prossimi anni. Anche qui dunque vediamo cadere un altro strumento di distrazione della collettività. Abbiamo qui sollecitato alcuni interrogativi e alcuni seri dubbi perché crediamo che non sia sufficiente decidere e fare per governare una città, governare significa pensare, interpretare una comunità, capirne i bisogni e guidarne la crescita in previsione di un futuro che si costruisce insieme e non semplicemente accade. Ahinoi nulla di questo accade all’ombra della torre ormai da tre anni a questa parte. I consiglieri di Casale Democratica Angelo Pagani Andrea Bossi Marco Zanelli Atanasio Cappelletti Federico Moro Pierangelo Ferrari
    Fonte: Il Cittadino | vai alla pagina
    Argomenti: referendum, farmacie comunali, servizi sociosanitari | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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