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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

Dalla Scozia una nuova primavera dei popoli sovrani

  • (17 ottobre 2012) - fonte: la Padania - inserita il 17 ottobre 2012 da 21157
    Pag 9 La notizia che giunge da Londra sul via libera ufficiale al referendum per l’indipendenza della Scozia non è altro che l’inizio di una nuova primavera, quella dei Popoli sovrani. È il richiamo alla ragione brutalmente sconfitta dagli egoismi dei Vecchi Stati nazionali impantanati dalla tradizionale retorica europeista che, al di là delle esortazioni e dei reiterati appelli al rigore e alla crescita, ha condotto al suicidio collettivo di un progetto di integrazione ritenuto grandioso e rivoluzionario, indispensabile per cavalcare la globalizzazione economica finanziaria e politica ma che, con il tempo, ha rivelato la debolezza delle convinzioni e delle strategie, diventando un mero fantasma a sovranità tedesca. La portata di questo consenso è storica perché, con questo referendum, si materializzano le speranze dell’autodeterminazione dei popoli da sempre rivendicata dalla Lega Nord consapevole dell’inadeguatezza e dell’inadempienza degli Stati Nazionali, ormai divenuti cortina di sfiducia e negligenza sul territorio. La battaglia indipendentista scozzese, condotta con successo in maniera del tutto democratica, apre la strada ad un nuovo esempio di integrazione ed appartenenza in antitesi alla tendenza europeista di omologare culture, storie, popoli completamente diversi, sotto l’egida di un indiscriminato universalismo. Il progetto leghista ha sempre mantenute alte l’attenzione e la collaborazione tra aree (Euro-regioni) culturalmente affini perchè è dal dialogo e dalla collaborazione che si deve partire per dare quelle risposte alla globalizzazione, oggi fortemente inquinata e compromessa da una diversità culturale oltre che religiosa che, anziché unire, divide. Il vento del Nord può, dunque, tornare a soffiare forte sulle coscienze di chi ha sempre creduto ad un progetto di integrazione e cooperazione tra Stati del Nord est. La Mittleuropa di cui si fa portavoce la Lega Nord è, per usare una definizione di Milan Kundera, “una cultura o un destino” che oltrepassa i confini reali per raggiungere orizzonti culturali. L’Unione europea è orfana dei suoi padri ed ha dimostrato di essere incline alle ortodossie e ai catechismi, ad un rigore che ha scalfito le aspirazioni e le istanze dei popoli. Il recente premio Nobel per la pace assegnato all’Unione europea è, a mio avviso, un premio alle intenzioni piuttosto che un’attestazione di valore alla politica estera annodata alla guerra lanciata dai mercati e dalla speculazione finanziaria. Mai come in questo momento è necessario dare slancio ad un nuovo progetto di Europa e seguire l’esempio della Mittleuropa che, nella storia, ha rappresentato un efficace laboratorio di affinità tra le genti da cui si può solo imparare per esorcizzare, una volte per tutte, la ben più “rassicurante” ed elitaria miopia nazionalista. Stefano Stefani
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