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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

L'effetto boomerang provocato dalla riforma del titolo V

  • (11 ottobre 2012) - fonte: La Padania - inserita il 11 ottobre 2012 da 21157
    La riforma del Titolo V della Costituzione- fatta nel 2001 dai partiti di sinistra col deliberato scopo di sottrarre i consensi alla Lega Nord- rischia oggi di rimanere ostaggio di un Governo tecnico politicamente suicida e guidato da una pervicace tendenza centralista e statalista, a danno delle autonomie locali. Si tratta in realtà del tentativo di formalizzare ciò che nella pratica accade ormai da 15 anni, con uno Stato che- trovando titoli giustificativi- continua a legiferare in tutti i campi di competenza delle Regioni. Le accuse all’allegra gestione economica di alcune Regioni è, in parte, un modo tardivo e maldestro per ridurre i propri margini di responsabilità, rivelando così un punto di partenza imbarazzante: la tendenza dello Stato ad archiviare i propri guai ed inadempienze. Nella riforma del 2001 c’è un difetto strutturale che non è quello di aver largheggiato troppo nel conferire i poteri alle Regioni ma quello di non aver definito chiaramente l’ambito delle competenze e di aver posto sullo stesso piano le Regioni virtuose (in particolare il Nord) e quelle inefficienti. In virtù di questo, a mio avviso, la riforma costituzionale da approvare non risiede nell’assistenzialismo statale che, troppo spesso, si è rivelato un cattivo esempio di efficienza e laboriosità; ma essa deve passare attraverso il riequilibrio di opportuni pesi e contrappesi tra le varie Regioni, responsabilizzando tutti i livelli di Governo e realizzando una fattiva interazione tra cittadini e gestione della cosa pubblica. È questa l’idea di federalismo a geometrie variabili che la Lega Nord propone di realizzare avvertendo l’urgenza assoluta di riscattare gli elettori da una lunga storia di abusi e furbizie. La retorica populista di questi giorni non fa che riesumare una pericolosa demagogia, più funzionale ad una campagna elettorale che a risolvere i problemi del Paese. Il Sud in questi decenni ha impartito una lezione di sprechi alla quale la Lega continua a rispondere con il progetto di una macro regione del Nord, sotto il segno di quelle eccellenze che hanno dato impulso creativo all’intero indotto economico-industriale del Paese. Non si può continuare a governare notificando soltanto le inerzie altrui, avanzando ipotesi di pronta guarigione senza aver afferrato di che morte sta morendo questo Paese. E’ tempo di federalismo e chi non lo vuole se ne assuma tutta la responsabilità. Stefano Stefani
    Fonte: La Padania | vai alla pagina
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