Ti trovi in Home  » Politici  » Amelia Frascaroli  » Riparte il Tavolo dell'esecuzione penale

Dichiarazione di Amelia Frascaroli

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Bologna (BO) (Partito: Con Amelia per Bologna con Vendola) 


 

Riparte il Tavolo dell'esecuzione penale

  • (14 luglio 2011) - fonte: Sito web - inserita il 19 luglio 2011 da 4834
    Bologna, 14 lug. - Far ripartire il tavolo dell'esecuzione penale che riunisce gli attori sociali che si muovono intorno al carcere e far crescere le opportunita' di lavoro per chi e' dentro e per chi ne esce. Sono queste secondo l'assessore al Welfare, Amelia Frascaroli, le due priorita' su cui il Comune puo' intervenire e contribuire nell'affrontare l'emergenza Dozza. Il tavolo per l'esecuzione penale e' fermo dal giugno 2010. "Il tavolo e' fondamentale per istituire borse lavoro, per le uscite e per attivita' che leghino il carcere al territorio e per le condizioni di vita interne- spiega l'assessore- per farlo ripartire basta riconvocare tutti gli attori coinvolti ma a questo punto si fara' a settembre". Per quanto riguarda, invece, la possibilita' che il sindaco emetta un'ordinanza sindacale sulle condizioni sanitarie della Dozza, Frascaroli ammette che quello "e' uno strumento che abbiamo a disposizione e che possiamo usare, ma poi bisognerebbe capire in che modo metterla in opera". Dopo il sindaco, anche l'assessore e' stata in visita al carcere della Dozza, confermando la "tragicita' della situazione al limite della sopportazione umana per le persone". Nella casa circondariale bolognese sono detenute, infatti, 1.120 persone (la capienza e' di 490) e se a queste si aggiungono coloro che lavorano all'interno del carcere si arriva a circa 2.000 persone. "L'ambiente e' squallido ma ognuno fa di tutto per renderlo migliore" afferma Frascaroli. Oltre ai problemi della Dozza, infatti, Frascaroli tiene a mettere in evidenza anche l'enorme capacita' di resistenza e il grande impegno di chi lavora per rendere piu' umane le condizioni all'interno della struttura. "Oltre al sovraffollamento, al caldo indegno, alla grande fatica degli operatori, problemi che e' giusto continuare a raccontare- spiega- mi piacerebbe trovare il modo di far conoscere alla citta' la grande capacita' di creare progetti, iniziative e instaurare relazioni anche quando non ci sono le condizioni e con la consapevolezza di poter raggiungere solo una minima parte di chi e' detenuto". Qualche esempio? Alcuni volontari hanno coinvolto gratuitamente un gruppo di parrucchieri che, nel giorno di chiusura dei negozi, vanno a fare i capelli alle detenute della sezione femminile. "E' solo un esempio tra i tanti ma si tratta di servizi che le istituzioni non riescono a offrire- spiega Frascaroli- perche' non ci sono i soldi nemmeno per riparare le tubature dell'acqua o per pagare il lavoro che i detenuti fanno per il carcere, ma c'e' gente che li offre gratuitamente: accanto alle brutture, c'e' anche la bellezza di questi piccoli gesti". Dalla Dozza l'assessore e' uscita con un obiettivo che condivide con la direttrice, Ione Toccafondi, "trovare il modo di far conoscere questa grande capacita' di resistenza e avviare un discorso culturale sul carcere in citta'". (Dires - Redattore sociale)
    Fonte: Sito web | vai alla pagina
    Argomenti: carcere bologna | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato