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Dichiarazione di Roberto BONACINA

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Portalbera (PV) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | VIVERE PORTALBERA) 


 

Linea programmatica 2011-2016

  • (30 maggio 2011) - fonte: Atti del Consiglio comunale - inserita il 29 febbraio 2012 da 22676
    Signor sindaco, colleghi consiglieri, la prima seduta del nuovo consiglio comunale è un’occasione di festa e di riflessione allo stesso tempo. Per questo, prendo ora la parola sia per partecipare alla festa – questo è un giorno importante per Portalbera e per noi portalberesi – sia per riflettere sulla funzione che siamo chiamati a svolgere. In questo breve intervento desidero esporre la linea programmatica che intendo seguire nel mio mandato di consigliere comunale; farlo non è solo una questione di trasparenza, visto che si tratta della mia prima esperienza pubblica e pertanto le mie idee sono poche conosciute, ma è anche e soprattutto un gesto di rispetto e impegno verso i moltissimi portalberesi che hanno votato per la nostra lista civica Vivere Portalbera, e verso i molti che hanno segnalato la loro preferenza per me. Ovvero, i molti che mi hanno dato fiducia. Il modo migliore per ripagare questa fiducia è essere il più vicino possibile a tutti i cittadini, raccoglierne le proposte per migliorare Portalbera, e contribuire a rendere realtà tali proposte. Per questo mi impegno a portare avanti e a rafforzare i buoni propositi della mia campagna elettorale: essere un buon ascoltatore, essere un buon rielaboratore ed essere un buon realizzatore. Ecco perché in questa sede non porterò idee vaghe, ma proposte dettagliate su temi concreti. E, siccome viviamo in tempi in cui i soldi a disposizione sono pochi, mi sforzerò di formulare proposte “a costo zero” o a costi accessibili; ma promuoverò anche, se necessario, la destinazione delle risorse finanziare verso i capitoli di spesa più utili alla collettività o sentiti come urgenti. Insomma: i soldi sono pochi; ma, se spenderli è utile, proverò a dimostrare che serve spendere e come ritengo che si debba spendere. Mi impegno anche a meritare la fiducia della maggioranza: conquistandola con un lavoro sereno e scrupoloso, collaborativo senza snaturare il mio pensiero, forte delle idee che ho e aperto ad accogliere le vostre. Il consiglio comunale non deve diventare il teatro di uno scontro fra maggioranza e opposizione; può e deve essere, invece, il laboratorio della condivisione e collaborazione fra maggioranza e minoranza, poiché entrambe rappresentano – diverse in percentuale, ma non in sostanza – un’unica entità: Portalbera e l’insieme delle persone che vi abitano. Per ottenere tale clima positivo, la collaborazione deve iniziare a monte, nei lavori che precedono le sedute del consiglio comunale – lavori che possono durare settimane e anche mesi, che devono essere settimane e mesi passati a lavorare insieme. È facile capire come a valle, in sede di voto, il lavoro condiviso possa trovare un consenso condiviso, anche in termini di voto. Pertanto: collaboriamo a monte. Non alzerò svogliatamente la mano per votare proposte non condivise; offro però la mia massima disponibilità, tempo ed energia per condividerle prima delle sedute del consiglio comunale e lavorarci assieme. Ciascuno dei consiglieri di minoranza sarà referente della giunta comunale per certe deleghe, cosicché gli assessori sappiano a chi rivolgersi per condividere un’idea, così come ciascuno di noi sa a quale assessore rivolgersi. Permettetemi adesso di manifestarvi, ora che sono stato eletto a rappresentarne una, il mio attaccamento alle istituzioni pubbliche, il piacere che fin da bambino io provo nell’identificarmi in loro, il rispetto che nutro per il valore democratico che testimoniano. Mi sento gratificato dal ruolo che sono stato chiamato a ricoprire, e al contempo responsabile nei confronti di chi ha indicato me a ricoprirlo. È per tale e tanto attaccamento che scelgo, nei momenti di vita pubblica quali sono le sedute del consiglio comunale, di rivolgermi a voi dandovi del lei: per rispetto verso l’istituzione che rappresentiamo, un rispetto non formale bensì vissuto. Il consiglio comunale, davanti agli occhi e nei sentimenti della cittadinanza, deve essere percepito come un alto momento di vita democratica, perché tale è; e noi dobbiamo impegnarci a stimolare nei portalberesi la passione ai temi della nostra vita pubblica, informarli e renderli partecipi, fare della sala consigliare la loro seconda e accogliente casa. Noi, come loro e prima di loro, sentiamoci a nostra volta a casa quando si riunisce il consiglio comunale. Per questo, dopo aver già avuto il piacere di formularli in modo informale al di fuori di questa sede, voglio qui pubblicamente ribadire a noi tutti gli auguri per cinque anni di lavoro produttivo e condiviso. Faccio i miei auguri ai colleghi Masnata e Scanarotti, perché le persone che hanno dato vita alla lista civica Vivere Portalbera continuano a lavorare insieme alle idee espresse nel programma elettorale e a nuove idee che via via vengono elaborate per rispondere alle esigenze di Portalbera. Possiamo quindi noi tre essere una efficace cinghia di trasmissione fra le istanze della cittadinanza e l’azione dell’amministrazione comunale. Faccio i miei auguri ai colleghi consiglieri di maggioranza – giovani e meno giovani, esperti o alla prima esperienza: esattamente come noi della minoranza. Possa l’incontro fra la freschezza delle idee e la solidità della conoscenza produrre i frutti che tutti noi auspichiamo. Faccio i miei auguri agli assessori: nelle loro mani è consegnato il compito di realizzare concretamente l’insieme delle azioni che possono e devono, nei prossimi cinque anni, rendere Portalbera un paese più confortevole per chi già vi risiede da tempo e più accogliente e attraente verso coloro che sono arrivati da poco e che arriveranno in futuro. Possiate svolgere il compito nel miglior modo possibile; il consiglio comunale sarà di stimolo al vostro operato e vigile sulle modalità con cui opererete. E infine, ultimo ma non ultimo, faccio i miei auguri al sindaco, che per i prossimi cinque anni è chiamato ad essere la figura di sintesi e propagazione di tutto quanto ho menzionato in questo intervento. Non è facile essere il capitano di una nave: quando il mare è calmo tutti pensano di poter fare meglio di lui, e quando c’è tempesta diventa lui stesso il colpevole della tempesta. Io cercherò di essere un osservatore quanto più oggettivo possibile, e di aiutarla a tracciare la rotta comune e a governare la nave; lei tenga sempre conto di tutto l’equipaggio che ha a bordo, perché quando il vento non gonfia le vele servono le braccia di tutti per remare fino in porto.
    Fonte: Atti del Consiglio comunale | vai alla pagina
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