Ti trovi in Home  » Politici  » Maria Gemma AZUNI  » Intervista a Euronews del 4 marzo 2010

Dichiarazione di Maria Gemma AZUNI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) 


 

Intervista a Euronews del 4 marzo 2010

  • (04 marzo 2010) - fonte: Gemma Azuni.it - inserita il 05 marzo 2010 da 12072
    IL VERO AFFARE? PUNTARE SUL FUTURO DELLE PERSONE. PAROLA DI MARIA GEMMA AZUNI
    Di Micaela Clemente
    Da sempre impegnata nel sociale, in particolare per quanto riguarda i minori, gli anziani e i disabili, Maria Gemma Azuni oltre ad essere consigliera dal 2005 al Comune di Roma è stata anche Presidente del Municipio XII, uno dei più grandi e importanti della Capitale. Candidata per il Consiglio Regionale del Lazio nella lista La sinistra L’Arcobaleno la Azumi politicamente si è sempre caratterizzata per importanti lotte sociali come la difesa del diritto alla casa e contro il precariato, nonché per la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari e per il patrocinio gratuito delle donne vittime di violenza. Inoltre ha proposto l’istituzione del registro Comunale delle Unioni di fatto e per il testamento biologico. Ma in questa lotta all’esclusione sociale e in favore dell’integrazione la Azumi non ha mai trascurato il problema dei costi: Senza soldi, è il suo motto, ogni politica di assistenza diventa pura utopia. E proprio per approfondire questo aspetto, spesso demagogicamente ignorato dai politici, che abbiamo ritenuto interessante intervistarla.

    Il suo percorso istituzionale è fortemente legato al sociale. Quanto può essere strategico, dal punto di vista economico, per un ente territoriale investire su questi temi?


    Ho sempre creduto che impegnarsi per risolvere i problemi reali delle persone (i giovani, gli anziani, i minori, le famiglie, le persone con disabilità, i cittadini comunque) con il lavoro concreto di tutti i giorni rappresenti un dovere istituzionale che ha aspetti fortemente umani, etici e morali. Si tratta anche però di una scelta strategica in termini di investimento economico. Una migliore, qualificata e reale organizzazione dei servizi si traduce in termini strategici nella vera accoglienza delle persone fragili e risponde tra l’altro all’affrancamento dall’assistenza e ad una diversa spesa economica di Welfare.
    La battaglia che ho portato avanti nel corso di tutta la mia esperienza di amministratore pubblico è proprio questa: strutturare percorsi di piena inclusione delle persone in difficoltà, considerate nella loro interezza e in relazione al contesto sociale, significa offrire risposte appropriate, efficaci ed efficienti, a partire dalla conoscenza e dalla comprensione delle necessità e delle reali esigenze, per supportare ogni individuo nell’elaborazione di progetti di vita autonomi ed indipendenti. Questo comporta l’allontanamento dal modello culturale dell’assistenzialismo, che ha prodotto diseconomie e scontento sociale. L’investimento economico sul futuro delle persone è il pilastro del lavoro dei servizi sociali professionali alla persona.
    Ritengo quindi fondamentale superare la frammentazione dei servizi nell’ottica di un modello dinamico di integrazione socio-sanitaria, caratterizzato da un’offerta di interventi globali e individuali rivolti alla persona e alla famiglia lungo tutto il percorso della vita, che sostenga le fragilità e favorisca lo sviluppo dell’autonomia individuale. Come dirigente alla Provincia di Roma del Servizio “Pianificazione sociale Formazione e Aggiornamento per gli operatori socio-educativi e sanitari e del Sistema informativo sociale” ho svolto - soprattutto attraverso i Piani di zona sociali - un complesso lavoro di integrazione tra attori diversi, chiamati ad interagire in modo multidisciplinare secondo le diverse professionalità e a portare il proprio contributo in termini di esperienza e conoscenza della realtà.
    Questo approccio integrato si può tradurre in un notevole risparmio di risorse pubbliche. Anche in questo senso auspico - e mi impegnerò nei futuri scenari istituzionali con cui avrò la possibilità di interagire - l’approvazione della proposta di legge di recepimento della legge quadro sui servizi alla persona (Legge 328 del 2000) e per adeguate linee guida ai Comuni per la costruzione del sistema integrato degli interventi e dei servizi e per una pianificazione, progettazione e gestione efficace dei servizi alla persona.

    Lei è candidata al Consiglio regionale della Regione Lazio. L’ecologia e i beni comuni sono un altro tema scottante, anche in termini di privatizzazione…


    Stiamo assistendo al tentativo generalizzato, da parte di una serie di attori istituzionali e del mondo delle imprese, di espropriare l’ambiente in cui viviamo. Ciò sta avvenendo in termini di inquinamento, di cementificazione delle aree agricole, di estensione indiscriminata di centri commerciali e quartieri dormitorio. Senza contare la discussione tuttora in corso sulla privatizzazione dell’acqua. Credo che sia doveroso impedire questi tentativi e soprattutto ritengo che investimenti mirati nell’energia pulita e nell’economia verde siano una scelta ormai improcrastinabile per il futuro di tutti noi e non soltanto della nostra economia. Penso ad esempio all’opportunità di una legge regionale che tuteli la qualità della vita delle persone, ad esempio attraverso la difesa dell’agro romano. E soprattutto mi riferisco ad una sensibilizzazione collettiva e capillare per un maggiore utilizzo delle risorse strategiche e dell’innovazione lavorativa della green economy, affinché – nel rispetto dei beni comuni – promuovano attività che valorizzino e incentivino l’agricoltura biologica, modelli di imprese come le fattorie sociali e stili di vita ecologicamente sostenibili.

    Il 2010 è l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Che ruolo hanno le autonomie locali in questo contesto?


    Nutrizione, lavoro, alloggio, accesso ai servizi, educazione, costituiscono gli ambiti in cui deve concretizzarsi l’azione di lotta alla povertà. Ma soprattutto ricostruzione del tessuto affettivo e relazionale di chi è caduto in un grave stato di marginalità. In questa direzione siamo coinvolti noi attori istituzionali, anche e soprattutto in collaborazione con il Terzo Settore, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale di integrazione ai servizi socio-sanitari e degli enti locali nella lotta all’esclusione sociale.
    Le azioni devono essere molteplici e soprattutto integrate. Quindi politiche di contrasto all’emarginazione attraverso azioni positive per costruire pari opportunità di vita e di carriera per ciascuno, in un confronto interculturale; azioni di prevenzione per la salute e il benessere delle persone, con uno sguardo in prospettiva alle politiche sanitarie anche attraverso il potenziamento della medicina territoriale e dei servizi di integrazione socio-sanitaria; l’ampliamento del fondo regionale che garantisce a disoccupati e precari l’erogazione del reddito minimo sociale; l’approvazione di una legge regionale sul diritto all’abitare, così da permettere a giovani, coppie, anziani ed immigrati di disporre di una casa a prezzi accessibili.
    Personalmente, vorrei avere gli strumenti per concretizzare molti di questi progetti. Quanti conoscono il mio impegno, le persone che ogni giorno trovano risposte nella mia disponibilità e condividono con me la complessa quotidianità di una città come Roma, sanno che la mia storia è fatta in primis di onestà e di contatto con la gente, di prossimità, di servizio, di impegno nel sociale. Questo è solo l’inizio di un percorso. Si può fare ancora molto lavorando insieme con tenacia e determinazione.

    Fonte: Gemma Azuni.it | vai alla pagina
    Argomenti: beni comuni, ecologia, reddito minimo sociale, diritto all'abitare | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato