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Dichiarazione di Giovanni Favia


 

L'IPOCRISIA DELLA POLITICA

  • (14 dicembre 2009) - fonte: null - inserita il 04 aprile 2010 da 13695
    Oggi pomeriggio in consiglio comunale a Bologna abbiamo dibattuto un ordine del giorno presentato dal presidente e dal vicepresidente del consiglio (PD PDL) inerente l'aggressione avvenuta ieri ai danni di Silvio Berlusconi. Di fatto una paginetta di enunciazione di buoni auspici, accorati inviti alla calma, pura retorica, grande solidarietà al povero Premier. Nulla di sostanzioso o inerente l'attività amministrativa del nostro comune. Io personalmente condanno la violenza avvenuta ma non riesco ad esprimere solidarietà a Silvio Berlusconi. Fatico a vederlo come una vittima, anzi questo taglio al labbro e questa contusione rafforzerà sicuramente la sua posizione... Non a caso, a mio avviso, è uscito dalla macchina per farsi inquadrare meglio dalle TV. L'instabile Tartaglia ha sbagliato anche per questo. Ovviamente, dopo la solita bagarre con tanto di breve sospensione, l'ordine del giorno è stato messo ai voti. Per me votare a favore sarebbe stata una forma di ipocrisia solo utile ad evitare polemiche. Ho pensato a quante persone subiscono violenze, spesso anche "di stato" nel silenzio più totale dei consigli comunali, senza alcuna dichiarazione di solidarietà dei consiglieri PDL PD-L. Ho previsto i finti gruppi di Facebook a sostegno di Silvio dove decine di migliaia di utenti sono stati imbrogliati malamente, ho riguardato quella paginetta di OdG che richiamava ad uno "stato di odio e tensione" facendo pensare ad una strategia ben congeniata... Non mi è piaciuta. Ho considerato che il premier aveva già la solidarietà del 99% del consiglio comunale e di tantissimi italiani.... Non aveva bisogno anche della mia. Ho pensato che potevo abbandonare il gospel. Ho quindi ritenuto opportuno uscire dall'aula e dissociarmi dal teatrino dell'Ordine del Giorno, "meglio affrettare la discussione sul piano sosta" mi son detto. Chissà cosa scriveranno domani sui giornali.... Alla prossima
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