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Dichiarazione di Nazareno SPERANDIO

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Ardea (RM) (Gruppo: FI) 


 

"L'Italia è fatta"...

  • (13 novembre 2008) - fonte: http://nazarenosperandio.blogspot.com - inserita il 18 novembre 2008 da 141
    Chissà se il fu Giuseppe Garibaldi, incontrando il Re del giovane Regno d’Italia vicino a Teano, lo salutò rivolgendosi a lui in italiano o in francese. La storia ci dice che l’incontro durò poco tempo. Giusto il momento di una passeggiata a cavallo. E chissà se i due pensavano a quello che sarebbe migliorato, nell’Italia unita. Magari l’hanno fatto solo perché al nord serviva manodopera. Certo è che Vittorio Emanuele II di Savoia era “plus” francese che italiano. Mi domando a che cosa potesse essere interessato, dell’Italia del sud. Forse alla bella Taormina, o magari al golfo di Napoli, e poi a Roma. La Roma dei Papi, del Colosseo, dei castelli, dei romani (quelli repubblicani), contrari al re (come Giuseppe Garibaldi). Non certo alle strade, alle industrie, all’artigianato. Eh, si. L’Italia è fatta. Sembra facile. Come se bastassero mille persone con le camicie rosse, le bandierine e due o tre fucili, cantando qualche stornello e camminando per l’Italia del sud, dove si mangiava anche bene. Mica c'erano i pesticidi o lo smog del nord. E i nemici? I Borboni? Loro, si che erano divertenti. Loro, si che erano Italiani. Mica come i Piemontesi, che pensavano sempre a “travajè” (trad.: lavorare) e a pagare le tasse. Sempre precisi. Tutti sempre ordinati. Proprio come i tedeschi o gli svizzeri. Eh, si. Perché a Napoli, uno così non poteva essere italiano. I Baroni Borbonici non si lavavano mai, non pagavano mai le tasse. Era un disonore, anche perché il Regno delle Due Sicilie era bello così: bel mare, bel sole e soprattutto begli uomini e belle donne. Le donne ballavano e cantavano, e quelle particolarmente belle venivano mandate in Francia, perché la nobiltà francese era tanto potente ma molto attenta a non dire assurdità o stupidaggini, mentre le Borboniche potevano dire di tutto e di più. Anche le stupidaggini….. Perciò dico che essere un povero Borbone italiano mi fa sentire meglio che essere un nobile francese-italianizzato, o viceversa. A Carlà, la "nobile Francese”. (...pur se è anche vero che, se il nostro “Cavaliere” parlasse talora meno, sarebbe meglio per noi che siamo ancora italiani...) Nazareno Sperandio
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